Dedico questo breve articolo a mia suocera, una nonna amorevole, sempre presente, un vero punto di riferimento per la mia famiglia. So che legge tutti i miei articoli e questo è un modo per dirle quanto le voglio bene e quanto la ringrazio per ciò che quotidianamente fa per noi.
Vorrei sottolineare come spesso nelle realtà come quella in cui viviamo i nonni abbiano un’ampia area di riscatto sociale. Infatti se non ci sono particolari patologie che ne limitano l’autonomia, sono una grande risorsa per le famiglie e in corrispondenza le famiglie risultano uno stimolo al mantenimento delle competenze delle persone non più giovani.
In particolare, sappiamo che spesso i nonni e le persone anziane in generale (mia suocera mi perdonerà perchè lei non lo è) possono sperimentare una condizione di solitudine e chiusura sociale, se sono vedovi, se sono in pensione, si ritrovano senza un ruolo ben definito nella famiglia e nella società, per la quale sono improduttivi. Ma il loro riscatto consiste proprio nel coltivare le attività, se possibile, che si sono negati durante gli anni in cui hanno lavorato: viaggiare, coltivare un hobby e molto altro ancora.
Al giorno d’oggi, uomini e donne sono chiamati a contribuire al fabbisogno economico familiare, sempre meno mamme si possono permettere il lusso di stare a casa a lungo con i loro bambini, devono tornare al lavoro. Quando sono costrette a farlo, affidano i pargoletti a qualcuno di fiducia e, in questo caso ecco un’altra possibilità di riscatto per i nonni.
Essi, non ascoltati più tanto dai figli, parlano e si esprimono al meglio con i nipoti, gli raccontano della loro vita, gli insegnano le loro tradizioni, fanno tante attività che i genitori spesso non hanno neanche il tempo di condividere con i bambini, purtroppo. Vengono ripagati con amore e occhi sognanti quando raccontano le loro esperienze infantili, li aiutano e li guidano con la saggezza e la pazienza che nessun’altro può regalare. Li confortano, li viziano, li sorreggono nelle incomprensioni con i genitori in cui fungono da mediatore e da filtro. Spesso i nonni sanno dei segreti che noi genitori non conosceremo mai, se non forse magicamente quando diverremo anche noi dei nonni.
Mi viene sempre un sorriso sulla faccia quando penso ad una delle mie ultime terapie familiari, un ragazzo adolescente con difficoltà di comunicazione con i genitori e tanti complessi. Alla fine veniva alla seduta con la nonna, una donna straordinaria, l’unica capace di ascoltarlo veramente e comprenderne la profonda sofferenza. Ricordo questa famiglia con tanto affetto, quello che vedevo negli occhi di lei mentre parlava al nipote col cuore aperto, e spero di essere un giorno capace di guardare i miei nipoti con gli occhi di quella donna, di mia suocera, di mia madre e di tutte le nonne.
Compila il form che segue, per entrare in contatto con la dottoressa Pedone (Servizio gratuito offerto da Lucera.it):
[contact-form-7 id=”2405″ title=”Arianna Pedone”]