A Lucera c’era il MULINO PASTIFICIO SACCO, orgoglio non solo di Lucera, ma di tutta la Capitanata, ubicato in una delle zone più in vista della città, a due passi dalla Villa Comunale.
Le vicende di questo complesso industriale iniziarano nel 1928, ad opera della Famiglia Sacco, originaria di Noicattaro (Bari ), il cui capostipite Vitantonio venne a Lucera agli inizi del Novecento, e, dopo aver intrapreso altre attività commerciali, acquistò un piccolo mulino dalla Società Gifuni e Caso, che avevano dovuto interrompere l’attività a causa di un incendio.
Tutti i macchinari per le lavorazioni erano in legno, comprese le centinaia di metri di tubi, ed il Mulino Pastificio per decenni dette lavoro a tantissimi lucerini e la cui pasta non mancò mai sulle tavole delle famiglie lucerine.
Il 10 ottobre 1967 fu una giornata tragica per la Società SACCO e per l’intera comunità cittadina : verso mezzogiorno dalla parte di Via Napoli, di fronte al distributore di benzina, si sviluppò, con fiamme altissime, un disastroso incendio che devastò tutto il complesso industriale, e bastò poco perché le fiamme si propagarono in fretta distruggendo tutto.
Per spegnere l’incendio, alimentato dalle strutture in legno e dalle farine prodotte dal mulino, accorsero numerosissime autopompe dei vigili del fuoco da tutta la regione, La pasta, già pronta per la commercializzazione, a causa delle fiamme saltava in aria favillante. L’incendio principale, con il cielo di Lucera che era diventato tutto rosso, fu domato a tarda notte, ma dopo molti giorni erano visibili ancora diversi focolai, e dopo piu di venti giorni dall’incendio da quel mulino usciva ancora fumo.
La distruzione del MULINO PASTIFICIO SACCO fu l’inizio della fine di quel poco di industalizzazione che in quegli anni era sorta.
