Riceviamo e ci uniamo all’appello del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Lucera a firma del Presidente Cosimo De Troia e dei consiglieri Vincenzo Mantovano, Fernando Parisano, Gennaro Iannelli, Raffaele Santoro e Giuseppe Granieri, indirizzato al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al consigliere regionale Antonio Tutolo, ai dirigenti delle Agenzia Entrate di Bari e Foggia – Domenico Dorrello e Michele Gammarota – e al garante regionale dei contribuenti di Bari, Ennio Attilio Sepe. Il tema: Covid e burocrazia.
Un allarme contro le scelte della politica regionale e nazionale che in nome della “burocrazia” stanno di fatto, spogliando Lucera degli Uffici più rappresentativi.
«BUROCRAZIA: le due interpretazioni rilevate dai dizionari
1. Il complesso dei pubblici funzionari.
2. L’insieme di apparati e di persone al quale è affidata, a diversi livelli, l’amministrazione di uno Stato o anche di enti non statali.
Ed ancora, in senso astratto, il dominio o l’eccessivo potere della pubblica amministrazione…
Sono ormai anni che la politica usa la parola burocrazia, cercando di vantarsi nel voler ridurre l’onerosità imposta dalla stessa, ma puntualmente in ogni legge si ritrovano sempre le stesse problematiche.
Non è pensabile leggere un articolato di legge, senza avere per le mani una intera biblioteca, per rincorrere tutti i riferimenti ad altre norme a cui collegarsi per ottenere una corretta interpretazione.
Da ragazzi ci avevano insegnato che la legge è uguale per tutti, ma soprattutto la legge non ammette ignoranza, questo dovrebbe essere il preludio per indicare che le leggi dovrebbero poter esser lette da tutti i cittadini che hanno acquisito la licenza della scuola media, quale ultima formazione obbligatoria dei cittadini, ma così purtroppo non è, neanche i plurilaureati riescono a dare una giusta interpretazione alle norme ed ai codicilli cui ormai siamo abituati.
La nostra Bella Città di Lucera, da decenni sta assistendo ad una inesorabile caduta nell’oblio, ma soprattutto negli ultimi 20 anni stiamo assistendo ad un’accelerazione imposta dalla politica nazionale e regionale, che lentamente sta portando la nostra città a livello di paese di periferia.
Senza andare troppo indietro nel tempo, perché sarebbe una inutile retorica, non possiamo e non dobbiamo dimenticare la soppressione del Tribunale della nostra città confluito nel Tribunale di Foggia, senza aver arrecato alcun beneficio, soprattutto nella contezza che Io stesso Tribunale di Foggia era già di per sé sottodimensionato per il proprio carico di lavoro, quindi è inevitabile che ritorna nella nostra mente la parola “burocrazia”, se è vero che le causa prima duravano anni ed oggi debbono necessariamente durare decenni.
Da tempo si parla della soppressione anche dell’Agenzia delle Entrate e difatti, puntualmente, un po’ alla volta stanno smaterializzando la sezione di Lucera, che vede sempre ridursi il numero del personale, iniziando con la soppressione della sezione Territorio, quello che comunemente era conosciuto con la denominazione di “Catasto”.
Fino agli anni ‘70, era possibile avere le certificazioni catastali presso gli sportelli periferici degli Uffici delle Imposte Dirette (oggi Agenzia delle Entrate), successivamente, tutto fu concentrato a Foggia, con l’inizio della meccanizzazione, eliminando un servizio di vitale importanza per le città.
Dopo tanto penare ed approfittando della nuova meccanizzazione e con la unificazione dell’allora Agenzia del Territorio e la vecchia Conservatoria, sotto l’egida dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo avuto la fortuna di riportare a Lucera una sezione distaccata del CATASTO, presso l’Agenzia della Pubblicità Immobiliare, ove tutti i cittadini avevano accesso a servizi di notevole importanza, senza doversi recare presso l’affollatissimo ufficio di Foggia, servizi essenziali quali le visure catastali, l’accesso a planimetrie, visure storiche, volture; una tipologia di servizi che ricopriva la maggior parte delle esigenze dei cittadini del comprensorio di Lucera ed anche dei professionisti che avevano trovato presso l’Agenzia dei Servizi Immobiliari di Lucera un NOTEVOLISSIMO SFOGO, grazie anche alla professionalità della Direzione e dei Dipendenti, un servizio usufruito anche da persone e professionisti che venivano dai Monti Dauni Meridionali (quando un servizio funziona, la distanza non conta).
Per motivi a noi comuni mortali non comprensibili, di recente è stato soppresso il servizio Catasto presso l’Agenzia della Pubblicità Immobiliare di Lucera, trasferendolo in parte presso l’ufficio periferico dell’Agenzia delle Entrate e recentemente anche quest’ultimo servizio è stato ridotto, lasciando le visure accessibili esclusivamente ai singoli proprietari, una tecnica forse per farci apparire meno dolorosa la sofferenza, quasi come se ci dovessimo disintossicare, su un servizio che in effetti prima funzionava BENE.
Poi è arrivato il Covid a fare giusta concorrenza alla BUROCRAZIA. Con l’emanazione di norme restrittive, ci ritroviamo praticamente con quasi tutti gli uffici chiusi al pubblico o con accessi limitati e solo per appuntamento, una situazione che si è riverberata anche su tutti gli uffici, compreso quelli provinciali della sezione dell’Agenzia delle Entrate, rendendo la vita ai cittadini ed ai professionisti veramente difficile e complicata, anche perché in questa situazione ai normali cittadini non è rimasta altra possibilità che rivolgersi a professionisti ed Agenzie Immobiliari per avere, a pagamento, anche quelle prestazioni rilasciabili a titolo gratuito, per evitare incomprensioni e file penose, per certificazioni che alla fine costano poco più di 1 euro, ma essenziali per determinate pratiche e pagamento di imposte con riferimento alla soppressione dei servizi presso le Agenzie periferiche, da cui si può aspettare solo una laconica risposta come: “Tutti i servizi che possono devolversi ai cittadini, quali visure, planimetrie ed ispezioni ipotecarie, sono accessibili via web e parte di questi sono anche gratuitamente”.
Evidentemente la dirigenza apicale – convinta che tutti i cittadini siano in possesso di computer, stampanti, connessioni ad Internet ed abbiano la capacità di poter navigare in Internet, alla stessa stregua di come si passeggia nelle giornate di festa e magari osservandoci dall’alto, decidendo le nostre sorti – poco conosce la realtà della società in cui viviamo.
Si sta parlando da oltre un anno di accelerazione per la ripresa, ed in questo s’inserisce in modo programmato ed a tempo tutta la normativa relativa al “superbonus”, che prevede alla base della richiesta la conformità urbanistica e catastale della documentazione prodotta, conseguentemente ci si ritrova inevitabilmente a discutere con l’Agenzia delle Entrate sezione territorio, competente per il rilascio delle planimetrie catastali. Tutto si risolve con semplici click (per persone esperte), che accedono al servizio telematico dell’Agenzia e scaricano la relativa documentazione; il dramma nasce nel momento in cui compare la scritta “planimetria non presente in atti”, per un qualsiasi cittadino viene facile pensare che basterebbe chiedere all’Agenzia la rasterizzazione della planimetria, ma così semplice non è, perché anche in questo caso si inserisce il dogma della BUROCRAZIA, che ha imbastito tutta la procedura per l’ottenimento dello scopo e che di seguito si rappresenta:
a) il contribuente ovvero il tecnico debbono inviare richiesta di rasterizzazione con allegato il relativo incarico e delega del proprietario, a mezzo PEC e solo PEC presso la suddetta Agenzia;
b) quest’ultima provvede al rilascio dopo diverso tempo; si sono verificati ritardi di risposta anche dopo diversi mesi, con risposta quasi sempre negativa con l’invito a presentazione di nuova pratica Docfa, ovvero se la planimetria è presente in atti, si deve restare in attesa di scannerizzazione e collegamento del subalterno, senza procedere ad alcuna comunicazione da parte dell’avvenuta rasterizzazione, lasciando l’obbligo al contribuente di procedere a continue verifiche;
c) problemi riscontrati nella correzione dei dati anagrafici e censimento in anagrafe tributaria del codice fiscale soprattutto quando vi è inesistenza del codice fiscale, su intestatari nati nel 1800, quasi sempre senza avere cognizione della loro data di nascita ed eredi, costringendo il contribuente a fare delle indagini storiche difficili, per ottenere luogo e data di nascita e quindi procedere alla richiesta di un codice fiscale attribuito a chi è morto da decenni;
d) anche nelle semplici visure delle partite storiche, risultano ormai chiusi gli sportelli con enorme difficoltà di comunicare a mezzo PEC, essendo quel tipo di indagine conseguenziale, ossia la ricerca su partite storiche quasi sempre non si ferma alla sola partita richiesta e quindi per ogni partita una PEC da inviare ed una risposta da ricevere.
Altra frustrazione per la nostra città è rappresentata dalla continua emorragia dei dipendenti e dei cancellieri presso l’Ufficlo del Giudice di Pace, il che rappresenta un notevole sfogo per le causa relative a beni mobili fino al valore di euro 5.000,00 e per quelle relative ad incidenti stradali fino ad euro 20.000,00. Una emorragia che si ripercuote chiaramente sui tempi della giustizia.
Dopo queste riflessioni, solo tre semplici richieste:
1. È tanto chiedere alla politica che ci vengano riconosciute quelle attività che si svolgevano con professionalità e competenza presso l’Agenzia della Pubblicità Immobiliare o è davvero normale distruggere tutto ciò che si era creato di BUONO?
2. È davvero troppo chiedere alla politica di permettere il reintegro di unità lavorative e di cancellieri presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Lucera?
3. È davvero tanto chiedere alla politica di risolvere e ridurre la BUROCRAZIA instauratasi presso l’Agenzia Provinciale di Foggia, sezione Territorio, e cercare perlomeno di prodigarsi nel ridurre drasticamente tutti i problemi legati ad inutili perdite di tempo (ed in tutto questo il Covid non c’entra affatto)?».