Soueymane era un giovane lavoratore giunto in Italia per sostenere sua moglie ed un bimbo di soli 2 anni in Burkina Faso. Il giovane è stato investito e ucciso lo scorso 23 settembre da un’auto pirata sulla Statale 17 tra Foggia e Lucera mentre si stava recando a lavoro in bici.
Una vicenda dolorosissima che si aggiunge alle tante figlie di questa terra. Una tragedia che non può e non deve rimanere impunita. Un padre di famiglia strappato alla vita da un’auto pirata, un codardo che non ha avuto il coraggio di soccorrere il povero Soueymane che, forse, poteva essere salvato.
E’ partita per lui e per sostenere la sua famiglia una raccolta fondi su Facebook avviata da Armida Susanna Tancredi: “Passano i giorni e piano piano questa vicenda viene accantonata e dimenticata, aggiungendosi alla lista delle ingiustizie. Passano i giorni ma noi non passiamo. Scrivo a nome di tutti coloro che non vogliono dimenticare e che vogliono fare qualcosa per la sua famiglia: amici, colleghi, conoscenti, datore di lavoro e famiglia. Mi sono chiesta cosa potessi fare ed è così che ho cercato di mettermi in contatto con Alima, la moglie di Souleymane che vive a Burkina Faso, una delle località più povere in Africa. Attraverso un traduttore francese ho parlato con lei e ho conosciuto suo figlio, un bellissimo bambino, un dono di Dio. È una donna forte, bellissima e ha bisogno di una mano, una mano da tutti noi. Abbiamo dato vita così a questa raccolta fondi per aiutare i pezzi che compongono il cuore che ha lasciato Souleymane sulla terra. Vi chiedo di partecipare anche con un piccolo contributo, per voi magari è piccolo, ma vi assicuro che sarà grande per chi lo riceverà. Grazie a tutti. Souleymane aveva trovato un lavoro che gli permetteva di sostenere la sua famiglia in Africa. Ogni sua pedalata all’alba era per suo figlio e sua moglie: mostrava orgoglioso le foto del suo bellissimo bambino e della sua fantastica moglie agli amici e ai colleghi, confessando loro il sogno di farli trasferire in Italia. Nonostante le difficoltà, Souleymane ci stava riuscendo a realizzare quel sogno. Sorrideva sempre, sorrideva e portava il sole ovunque. Il suo sorriso parlava di lunghe traversate e di una vita non affatto semplice; il suo sorriso era vero perché era il sorriso di chi nonostante le difficoltà ce l’aveva fatta a ritagliarsi un pezzo di vita dignitosamente. Quel sorriso era contagioso proprio perché è il sorriso di chi ha forza di vivere e di chi ama la vita. Quella mattina Souleymane pedalava, ogni pedalata la forza di un padre che ama sua moglie e suo figlio. Ed è così che ha lasciato questo mondo: pedalando con la forza di un padre che ama sua moglie e suo figlio. La persona che lo ha investito non si è fermata, è scappata abbandonandolo. Sua moglie ha scoperto della sua morte solo diversi giorni dopo l’accaduto”.
Raccolta Fondi
Qui è possibile partecipare alla raccolta fondi per Souleymane:
https://www.facebook.com/donate/311404414080173/10219260170991966/