Si è tenuta stamane, presso la Sala Giunta del Comune di Lucera, la conferenza stampa convocata dal sindaco Antonio Tutolo sulla vicenda legata alla riconversione dell’impianto di compostaggio aerobico esistente in c.da Ripatetta (ex Bioecoagrimm) in impianto a ciclo anaerobico (MAIA Rigenera).
Queste sono le dichiarazioni del primo cittadino:
“Da anni la città chiedeva una soluzione al problema della “puzza” e venivano suggeriti modelli quali appunto gli impianti a ciclo anaerobico. Abbiamo ascoltato esponenti in materia che sposavano questa tipologia di impianto che ci indicavano come la strada giusta da seguire (Dott. Agostino Di Ciaula, 2015) . Oggi che stiamo andando in questa direzione si è diffuso un certo allarmismo tra i cittadini, che può essere giustificato visto il tema complesso. Quello che possiamo fare oggi è migliorare la situazione esistente. I veri responsabili sono quelli che nel 2008 hanno permesso a questa azienda di insediarsi con tanto di parere favorevole del comune di Lucera (giunta Morlacco) . Purtroppo è vero, grazie a quella scelta a Lucera vengono smaltiti rifiuti da tutta la Puglia, la Campania, la Calabria e anche altre zone. Oggi si dovrà decidere se l’impianto deve essere convertito in anaerobico o restare così com’è. Se negli anni passati si fosse proceduto con lo stesso metodo oggi non avremmo probabilmente né quell’impianto né tutte le discariche che abbiamo. Da quando si è insediata questa amministrazione nessun impianto nuovo è stato autorizzato e nessuna discarica è stata aperta. Questo impianto sarà realizzato solo se i tecnici ci diranno che può migliorare la situazione attuale. Lo stesso prevederà la produzione di bio metano che sarà reintrodotto nel circuito nazionale. Questo significa che potranno essere utilizzati solo determinati tipi di rifiuti lavorati in un determinato modo affinchè il bio metano prodotto sia accettato dal circuito. Una scelta sicuramente importante sulla quale questa amministrazione intende fare chiarezza. Lo stesso Dott. Di Ciaula, ha cambiato la sua posizione in merito. Quello che stiamo facendo e che faremo, sarà quello di consultare il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia sul tema, ma anche quelli che sono i massimi esponenti in materia. Se gli esperti ci convinceranno che è questa la strada da seguire, andremo in questa direzione non prima di aver dovutamente informato la cittadinanza con incontri e dibattiti informativi. Ricordo infatti a tutti che un eventuale parere negativo del Comune al progetto per essere accolto deve essere motivato da relazioni tecniche che spieghino il perchè del diniego. Io per primo se non fossi pienamente convinto non darei mai il mio parere favorevole. Anzi dipendesse da me, come tutti ben sapete, avrei già chiuso quell’impianto. L’ampliamento dei capannoni di cui si sta parlando sono una prescrizione dell’Arpa per migliorare l’impianto esistente e costringere a fare al chiuso alcune lavorazioni che fino ad oggi si fanno all’aperto. Questo al fine di mitigare le emissioni di miasma. Riguardo alle quantità resteranno tali, ossia le attuali 178.000, non un solo grammo di più. Quanto vi ho detto è tutto documentato. In data 3 agosto 2018, abbiamo scritto alla Provincia che il nostro parere alla riconversione dell’impianto sarebbe stato contrario qualora non fossero state rispettate le seguenti condizioni :
1) Il nuovo impianto dovrà sostituire totalmente quello esistente. Pertanto la matrice fresca in entrata dovrà essere trattata esclusivamente dal nuovo impianto anaerobico. Nel vecchio impianto non sarà ammesso il trattamento di qualsiasi tipo di rifiuto, ivi compresi i fanghi di depurazione, ma solo il trattamento del digestato a valle del nuovo impianto anaerobico.
2) Per nessuna ragione il vecchio impianto potrà essere utilizzato per il trattamento del materiale in ingresso, neppure in caso di eventi calamitosi, guasti o malfunzionamenti del nuovo impianto.
3) Il quantitativo di materiale trattabile dal nuovo impianto non potrà superare le quantità già autorizzate per quello attivo (178.000 quintali).
4) Tutte le lavorazioni dovranno avvenire in ambienti chiusi, ivi comprese le fasi di scarico del materiale in ingresso.
5) Le fasi di maturazione finale del prodotto dovranno avvenire in ambiente chiuso.
6) Dovranno essere confermate le compensazioni ambientali già riconosciute al Comune di Lucera per il vecchio impianto aerobico.
7) Si precisa che il Comune intende attivare una fase di consultazione popolare che orienterà e determinerà parere vincolante per l’Amministrazione.