Il castello di Lucera avrà uno strumento in più per attirare turisti. Nasce con lo scopo di rendere le visite interattive Ario, un applicativo con cui si ricostruirà la fortezza nelle sue epoche passate e il suo vissuto in realtà aumentata. Ario è stato proposto da tre giovani di Lucera, Domenico Bevere, Biagio De Maso e Paolo Mainieri. Il progetto risulta tra i vincitori del bando Pin, Pugliesi innovativi, lo strumento con il quale la Regione Puglia finanzia idee innovative con cui fare impresa. Il bando Pin è pensato per giovani dai 18 ai 35 anni. L’avvio delle startup è finalizzato a creare opportunità di lavoro sul territorio, partendo da idee di innovazione sociale, culturale, tecnologica. Il finanziamento massimo concesso dalla Regione è di 30mila Euro a progetto. Attraverso la ricostruzione 3d e con l’uso di un dispositivo mobile, il visitatore potrà vedere il monumento com’era in passato. Saranno ricostruite anche scene di vita quotidiana, avvenimenti storici legati al luogo, personaggi in azione. “La nostra idea è, da una parte, valorizzare il patrimonio, diffondendone la conoscenza, e dall’altra proporre un metodo di fruizione esperienziale” spiega Biagio De Maso “L’obiettivo del nostro progetto è far aumentare il numero di visitatori nei siti di interesse storico-culturale. Stiamo facendo un progetto pilota per il castello di Lucera, ma una volta realizzato il programma, lo si potrà utilizzare all’interno di qualsiasi monumento, museo, area archeologica. L’idea è quella di innovare il concetto classico di visita turistica”. Per fare questo, i tre hanno messo insieme le proprie competenze professionali in campo informatico, economico, studi umanistici, comunicazione. Un’altra fase centrale nel progetto è lo sviluppo del gaming, che favorirà l’interazione tra i potenziali visitatori. “Il gaming si sta sviluppando molto negli ultimi anni. Abbiamo pensato che potesse essere utilizzato anche per i siti culturali” spiega Paolo Mainieri “Vorremmo creare dei giochi interattivi con cui spostarsi alla scoperta del monumento. Oppure, qualora in uno stesso territorio Ario sia attivo su più siti, permettere l’interazione tra di essi. In questo modo i visitatori possono essere incentivati, oltre che dalla bellezza di ciò che stanno vedendo, anche dallo stimolo all’interazione”. L’applicativo può essere utilizzato con ampi margini di sviluppo. L’idea di base è lanciarlo per la crescita del settore culturale. Ma la stessa tecnologia può essere usata anche in altri campi. “Siamo felici di avere un’opportunità per creare lavoro autonomo – concludono i tre ideatori – Se il progetto prenderà piede, oltre a fare impresa sul territorio, sarà bello fare qualcosa per la nostra città, per accrescere il flusso turistico in questi luoghi, fare qualcosa che possa servire alla realtà che ci appartiene”. Ci vorrà circa un anno di tempo per lo sviluppo completo dell’applicativo.
Nella foto Domenico, Biagio, Paolo .