“U chejachille”, Quadernetto di – Romano Petroianni (leggi biografia)
Termine in uso ancora nel linguaggio dialettale con il significato di “Il piccolo chiacchierello” (al genere maschile) e e “ A chejachèlle (A / ch-jachell) “La piccola chiacchierella” (al femminile); alla lettera provengono dalla seguente forma:
– “Il chiacchiera-ello” (al maschile) –
e
– “La chiacchiera-ella” (al femminile) –
Ciò e spiegato naturalmente attraverso le regole della grammatica di Lucera contenuta nel mio libro di 3400 pagine intitolato:
– “U rataville” (U / ratavill) –
– “Il piccolo aratro con l’asta” –
– “Il” (di “Il chiacchiera ello”) articolo determinativo maschile singolare, è tradotto con “U” (di “U chiacchiera-ello”), riduzione dovuta alla caratteristica consonante “l” (elle), la prima in assoluto tra tutte, che si annulla o si scambia con la “r” (erre), come nei seguenti esempi:
– alto > avete (av-t) –
– altro > ate (at) –
– folto > fute (fut) –
– gelso > civeze (civ-z) –
– coltello > curtille (curtill) –
– martello > maltille (maltill) –
– “La” (di “La chiacchiera-ella”) articolo determinativo femminile singolare, è tradotto con la sola vocale “A” (di “A chiacchiera-ella”) –
I passaggi analitici dall’articolo maschile “il” al dialettale “u” sono:
– “il” > “i” –
– “i” > “u” –
E articolo femminile “la” al dialettale “a”:
– “la” > “a” –
Tutti con il riferimento alle seguenti regole grammaticali:
– 1) La consonante “l” (di “il” e di “la”), come già sopra spiegato, si annulla e i binomi si riducono alla sola vocale “i” per il maschile e “a” per il femminile –
– 2) La “i”, già ridotta (di “il”), si trasforma nel dialetto di Lucera, ma anche negli altri, nella vocale “u” (e viceversa), come nei seguenti esempi:
– marito > marute (marut) –
– ludico > leduche (l-duch) –
– nido > nute (nut) –
– riso > ruse (rus) –
– muco > micche (micch) –
– “chiacchiera” (di “U chiacchiera-ello”), discorso inutile, vuoto, di poca importanza, futile, è tradotto in dialetto con “chejacchere” (di “U chejacchere-ello”), ed è ridotto in “chejacch-ere” (di “U chejacch-ere-ello”) –
Questa riduzione è provocata dalla particolare vocale “e”, che essendo muta ed iniziale del secondo termine dialettale “ere” (di “U chejacch-ere-ello”), scompare “U chejacch-re-ello”.
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