E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Domenico De Simone. Iscritto al Movimento Giovanile Comunista dal 1943, al PCI dal 1945, sin da giovanissimo fu protagonista delle lotte del movimento bracciantile. Venne arrestato nel novembre del 1949, in occasione dello sciopero bracciantile e l’occupazione delle terre incolte durante il quale vennero uccisi da un carabiniere i braccianti agricoli Lavacca e Lamedica. Nel 1958 fu eletto consigliere alla Provincia di Foggia e nel 1960 divenne sindaco di Torremaggiore. Tenne l’incarico fino al 1976. Tra i risultati dell’azione amministrativa delle giunte comunali da lui guidate si annoverano la realizzazione del piano regolatore e del consultorio socio-sanitario, la viabilità urbana e la pubblica illuminazione, la fondazione della scuola musicale, della scuola materna comunale e degli asili nido. Eletto senatore il 20 giugno del 1976 nel collegio di Lucera con 34.164 voti di preferenza, entrò a far parte della Commissione Affari Costituzionali e Interni e della Commissione Esteri. Il 3 giugno del 1979 fu eletto deputato nella circoscrizione di Bari con 23.778 voti di preferenza ed entrò a far parte della commissione Agricoltura. Dirigente nazionale della Lega delle Cooperative, viveva a Torremaggiore. È morto all’età di 93 anni (fonte wikipedia)
Lino Zicca lo ricorda con un libro scritto con rigore storico, con amore e passione, in cui la storia di Domenico è tutt’uno con quella del movimento contadino e con la storia economica e politica della Capitanata, con la storia politica ed amministrativa del PCI di Capitanata. La storia di un ragazzino/bracciante agricolo, rivoluzionario di professione, politico, amministratore e parlamentare del PCI. Bella e preziosa la prefazione di Antonio Bucz. La famiglia e l’autore fanno sapere che non appena possibile sarà organizzato un incontro di presentazione del libro con la partecipazione di Lino Zicca e Antonio Bucz.