“I ceicule”, Quadernetto di – Romano Petroianni (leggi biografia)
I ceicule
(I / c-icul)
Uno dei tanti termini del dialetto lucerino espresso di solito al plurale, anche ridotto con “I cicule” (I / cicul) oppure maggiorato con “I ceicheule” (I / c-ich-ul), e al singolare con “U cecule” (U / c-cul), impropriamente tradotto in italiano con “I ciccioli” e “Il cicciolo”, così riportato in tutte le fonti letterarie:
– “cicciolo”, nome maschile, ciò che resta dei tocchi di grasso del maiale dopo essere stati fusi per ricavarne lo strutto. Derivazione di “ciccia” –
– “ciccia”, sostantivo femminile, carne da mangiare (specialmente nel linguaggio infantile) simile a grassezza, pinguedine, al lardo, il grasso dell’adipe. Dal latino “insicium” (salsiccia) –
Le regole della grammatica di Lucera contenuta nel mio voluminoso libro di 3400 pagine..
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