Scatta da domani 5 gennaio 2020 anche a Lucera il “daspo urbano” il provvedimento che prevede una multa ed addirittura un allontanamento da alcune aree della città per chi si renderà autore di gesti di degrado urbano quali: “compiere atti contrari alla pubblica decenza, di esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo e l’attività di commercio abusivo. In tutti i luoghi indicati non è più possibile consumare bevande alcoliche all’aperto, fatta eccezione per quegli spazi dei locali di ristorazione autorizzati”.
Sicuramente un’iniziativa di grande civiltà che andrebbe a salvaguardare il decoro urbano che dovrebbe esserci in una città d’arte come Lucera.. ammesso che gli organi competenti siano in grado di farla rispettare.
Riportiamo qui di seguito, articolo del collega Antonio Gambatesa – La Gazzetta del Mezzogiorno Capitanata
“Sollecitato sia dalla prefettura di Foggia sia dalle forze d’ordine, soprattutto alla luce degli ultimi episodi di cronaca registrati, anche a Lucera può essere applicato il «daspo urbano». Si chiama così perché è simile al «daspo» (acronimo di divieto di accedere alle manifestazioni sportive), una misura adottata in Italia nel 1989 per contrastare la violenza negli stadi. Fu l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti a promuovere un «decreto sicurezza» in cui si parlò per la prima volta di «Daspo urbano», una misura con cui un sindaco – in collaborazione con il prefetto – può multare e poi stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» di infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie e aeroporto).
L’efficacia amministrativa del «Daspo urbano» anche a Lucera scatta da domenica. Il provvedimento emanato dal Questore prevede l’ordine di allontanamento per 6 mesi da determinati luoghi che in caso di soggetti con precedenti penali aumenta fino a due anni. Quali sono le aree individuate dal consiglio comunale che ha apportato le dovute integrazioni e modifiche al regolamento di polizia urbana? Sostanzialmente il cuore centrale del centro storico e la villa comunale con le aree limitrofe, piazza Matteotti e viale Castello. In particolare le aree del centro storico individuate sono piazza Duomo, piazza Nocelli, piazza del Carmine, piazza San Francesco, piazza San Giacomo, piazza Antonio Salandra, piazza della Repubblica, via Alberigo Marrone, via Gramsci, via Amicarelli, via Pietro D’Angicourt, via Carlo D’Angiò, via Lombardi, via Luigi Blanch, via d’Amely, via Ardito, vico Ciacianella, via Quaranta, vico Caropresa, vico Carpentieri, via Carpentieri, piazza San Matteo, piazza Ruggero Bonghi, piazzetta del Vecchio, vico Barone.
Oltre, naturalmente, alle zone di particolare rilevanza previste dal «decreto sicurezza», proposto dall’ex ministro Marco Minniti: ossia, scuole e plessi scolastici, luoghi di culto e cimitero, musei, complessi monumentali, edifici di interesse storico-artistico, presidi sanitari. Il divieto di occupazione e stazionamento, da cui consegue l’ordine di allontanamento, impedisce, pertanto, di intrattenersi negli spazi pubblici o di uso pubblico in stato di ubriachezza, quando tale stato costituisce condotta che impedisce l’accesso a quelle aree. E’ vietato bivaccare, impedendo l’accesso ad edifici di valore storico e monumentale, con ostruzione delle soglie di ingresso. E’ fatto divieto di compiere atti contrari alla pubblica decenza, di esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo e l’attività di commercio abusivo. In tutti i luoghi indicati non è più possibile consumare bevande alcoliche all’aperto, fatta eccezione per quegli spazi dei locali di ristorazione autorizzati. Insomma, se la lotta al degrado urbano e il rafforzamento della sicurezza passano anche attraverso il «daspo urbano», significa che tale strumento può essere sicuramente un deterrente.”