I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
“QUILLE ÉJE PROPEJE NU VASTASE”
Traduzione: (Quella persona è veramente un cafone)
Significato: “È l’appellativo con cui si indica una persona volgare, cafona scostumata, maleducata ”
Curiosità: “Anche il dialetto lucerino è un vero patrimonio di termini ed espressioni, che derivano dal greco, dal latino, dall’arabo, dallo spagnolo e dal francese, conseguenza delle dominazioni di tali popoli, ma molto spesso andare a ricercare l’etimo di una parola non è un’impresa facile, perché molte di esse sono ormai talmente radicate nella lingua comune che è difficile individuarne l’origine, avendo, spesso, cambiato anche il significato, anche perché ogni termine porta con sé un bagaglio unico di storie e tradizioni in molti casi dimenticate. Ad esempio la parola “ VASTASE “, presente in diversi dialetti meridionali, deriva sicuramente dal verbo greco “bastazo” che significa sostenere, intrecciandosi coni il termine del tardo latino “bastaga (bagaglio), e con un termine del latino medioevale bastasius o vastasius. Nei secoli scorsi venivano chiamati così i facchini, gli uomini di fatica che erano addetti al trasporto di cose pesanti e carichi in genere da un posto all’altro o scaricavano pacchi o sacchi, identificando “colui che porta”. La loro caratteristica era quella di avere in testa un sacco di juta piegato in due e indossato come un cappuccio che serviva per riparare la schiena da eventuali abrasioni. Essi usavano un linguaggio e avevano dei modi non proprio eleganti, non erano avvezzi alle buone maniere, né ai modi signorili ed erano molto spesso propensi alle liti e molto chiassosi. Dal comportamento e dal linguaggio di questa categoria di lavoratori, nel corso del tempo il termine “VASTASE “ è passato ad assumere un significato semanticamente dispregiativo, negativo, indicando una persona il cui modo di fare non è certamente da salotto, di persona poco conformista alle buone maniere, una persona che ha modi rudi, parlata scurrile. Usato con l’accrescitivo “ VASTASÓNE “ il termine indica il monellaccio, il ragazzino screanzato, un ragazzaccio dai modi poco eleganti, scostumato, ineducato oppure l’adulto trivialone, sporcaccione, che si comporta in maniera indecente”. In realtà a Lucera gli addetti ai lavori di facchinaggio erano chiamati“ SCARECASACCHE” e famosa è stata “ ‘A CARAVANE D’I SCARACASACCHE”, cooperativa di soci lavoratori che eseguivano lavori di facchinaggio, formata da degnissime persone ed i cui membri avevano l’abitudine di stazionare presso Porta Troia, con la sede “nda nu suttane” di Corso Manfredi.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca