I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” QUÁNNE S’APPECCIÁVENE I VAJÁSSE, SE SPRUGGHJÁVENE I MATÁSSE!”
Traduzione: (Quando litigavano le donne per la strada, si sbrogliavano le matasse)
Significato: “Quando le popolane litigavano si venivano a sapere molte verità non raccontabili!“
Curiosità: “Una volta i terranei (suttáne) dei vicoli, delle strade, delle piazze di Lucera erano densamente abitati. In un’atmosfera d’altri tempi, fatta di tanta miseria e umanità, dove gli spazi esterni erano luoghi comuni, le relazioni e i rapporti di vicinato erano gestiti quasi esclusivamente dalle donne . Al mattino la città si svegliava con loro e le giornate erano fatte da tanta fatica, tanto che spesso era inevitabile l’insorgere di piccole guerre private e continui litigi, causati perlopiù da futili motivi, pronti a sfociare in una furiosa litigata. Bastava buttare l’acqua sporca in strada, vicino al muro o al marciapiede dei vicini o una lite fra bambini o ancora un pettegolezzo riferito. Lo svolgersi di queste litigate tra popolane aveva uno sviluppo definito: prima si borbottavano minacce, poi si passava alle urla e infine a scenate volgari, con l’uso di un linguaggio irripetibile. In questo clima venivano a galla molte verità non riferibili, mentre le altre vicine si sganasciavano dalle risate e spettegolavano. Gli uomini, perlopiù, si tenevano fuori da queste discussioni, da questi litigi, da “quisti ssciárre”. Dopo la lite ritornava il sereno e tutto ritornava come prima. Solo in pochi casi queste scenate lasciavano il segno.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca