I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” SÒ RUMÁSTE CRICCHE, CROCCHE E MÁNECHE DE NGÍNE “
Traduzione: (Sono rimasti Cricco, Crocco e Manico di ungino).
Significato: “È rimasta pochissima gente. ”.
Curiosità: “Originariamente l’espressione CRICCHE, CROCCHE E MÁNECHE DE NGÍNE indicava in maniera generica dei malviventi. I nomi richiamavano i ferri che i malviventi usavano tempo addietro per le loro malefatte.. CRICCHE era il martinetto, un dispositivo usato per sollevare grossi pesi, CROCCHE era il gancio e MÁNECHE DE NGÍNE un arpione appuntito. I tre personaggi sono diventati i protagonisti di uno dei tanti cúnde lucerini. La storia parla di tre ladruncoli che fanno una scommessa per scoprire chi fosse il mariuolo più fino. La gara tra i tre fu vinta da MÁNECHE DE NGÍNE il quale, subito dopo, si allontanò dagli altri due, abbandonò la cattiva strada e aprì una bottega. Un giorno CRICCHE e CROCCHE fecero visita all’amico e, vedendo un maiale appeso nella sua bottega, decisero di rubarlo. MÁNECHE DE NGÍNE, accortosi del furto, con l’aiuto della moglie, inseguì i suoi due ex compari e, con un sotterfugio, si riappropriò del maiale, dimostrandosi, ancora una volta, di essere il più abile dei tre”
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca