I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” PARLE SÈNZA VOCCHE, TE PALIÈJE E NE TE TOCCHE, FÚJE SÈNZA PIDE, PASSE E NU VIDE”
Traduzione: (Parla senza bocca, te le dà e non ti tocca, scappa senza piedi, passa e non lo vedi ).
Significato: “E’ un indovinello dialettale con questa soluzione: il vento”.
Curiosità: “Gli indovinelli, di cui ogni cultura è ricca, trasmessi oralmente di generazione in generazione esprimono il modo di pensare e vivere. Il quesito dell’indovinello è descritto in maniera vaga mediante allusioni, metafore e doppi sensi, mentre la risposta reale è coperta da una o più risposte apparenti. La composizione dell’indovinello è costituita da una formula d’inizio e da una breve strofetta da cui si ricava l’impressione che tra il quesito e la soluzione ci sia sempre una finzione scherzosa ed una rosa di ironiche risposte possibili. Tanti anni fa, quando non c’erano molti divertimenti e svaghi e la televisione era ancora lungi da venire, raccontare indovinelli era un modo simpatico d’intrattenersi e di trascorrere qualche ora in allegria. Era importante che l’indovinello venisse raccontato con abilità recitativa tale da ottenere la più efficace completa attenzione sull’uditorio, prima di stupirlo con la soluzione dello stesso che era quasi sempre molto lontana da quella che i più potessero immaginare. Oggi è una identità culturale quasi completamente dimenticata dalle nuove generazioni”.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca