I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” PANECÚTTE E ACQUASALE, MÌNE ‘NGÚRPE CHE NEN FANNE MMALE”
Traduzione: (Pancotto e acqua e sale buttali nella pancia per ché non fanno male).
Significato: “Ci sono cose che si possono mangiare senza nessuna controindicazione”.
Curiosità: “Il pancotto e l’acqua e sale sono due pietanze tipiche della cultura contadina, e, quindi, anche di Lucera. Sono dei piatti semplici ideati da chi non voleva né poteva sprecare il pane raffermo. I nostri antenati ritenevano il pane un cibo sacro e mai lo avrebbero buttato via, quindi utilizzavano anche quello indurito, con una cucina di recupero o, come si direbbe oggi, con piatti svuota-frigo. In particolare:
– ‘U PANECÚTTE , richiama la mentalità parsimoniosa e umile della cultura contadina. Nel passato, anche vicino a noi, il pancotto era piatto unico, semplice ma molto saporito, simbolo proprio di quel tempo in cui si riuscivano ad ottenere particolari sapori utilizzando quel poco che si aveva a disposizione. Alcune ricette che risalgono al Medioevo, parlano di un piatto fatto con pochi ingredienti, facilmente reperibili: pane raffermo, (patate no perché sono arrivate in Europa dopo la scoperta dell’Americhe) erbe selvatiche, olio d’oliva, aglio e cipolla. Col tempo gli ingredienti sono cambiati, mentre il piatto poteva e può essere consumato sia caldo che freddo.
– L’ACQUASALE è la classica pietanza estiva, fresca e veloce, da preparare con pane raffermo e pochi ingredienti di stagione (pomodoro crudo, cipolla cruda, cetrioli, olio d’oliva).. La memoria di questo piatto arriva fino al tempo delle Crociate, con gli stessi ingredienti, salvo i pomodori , che a quel tempo non erano ancora arrivati in Europa. E’ comunque un piatto completo che ha permesso ai braccianti, durante i mesi caldi, di affrontare la dura giornata lavorativa nei campi.””.
Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca