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21 Novembre 2024
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Sfogliando – Detti e Contraddetti…così per dire: “PANECÚTTE E ACQUASALE, MÌNE ‘NGÚRPE CHE NEN FANNE MMALE”

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I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.

panepomodoro” PANECÚTTE E ACQUASALE, MÌNE ‘NGÚRPE CHE NEN FANNE MMALE”

Traduzione: (Pancotto e acqua e sale buttali nella pancia  per ché  non fanno male).

Significato: “Ci sono cose che si possono mangiare senza nessuna controindicazione”.

Curiosità:Il pancotto e l’acqua e sale sono due  pietanze tipiche  della cultura contadina, e, quindi, anche di Lucera. Sono dei piatti  semplici  ideati da chi  non voleva né poteva sprecare il pane raffermo.  I nostri antenati ritenevano il pane un cibo sacro e mai lo avrebbero buttato via, quindi utilizzavano anche quello indurito, con una cucina di recupero o, come si direbbe oggi, con piatti svuota-frigo.  In particolare:
–          ‘U PANECÚTTE ,  richiama la mentalità parsimoniosa e umile della cultura contadina. Nel passato, anche vicino a noi, il pancotto era  piatto unico, semplice ma molto saporito, simbolo proprio di quel tempo in cui si riuscivano ad ottenere particolari  sapori utilizzando  quel poco che si aveva  a disposizione. Alcune ricette che risalgono al Medioevo, parlano di un piatto  fatto con pochi ingredienti, facilmente reperibili: pane raffermo, (patate no perché sono arrivate in Europa dopo la scoperta dell’Americhe) erbe selvatiche,  olio  d’oliva, aglio e cipolla. Col tempo gli ingredienti sono cambiati, mentre il piatto poteva e può essere consumato sia caldo che freddo.
–          L’ACQUASALE  è la classica pietanza estiva,  fresca e veloce, da preparare con pane raffermo e pochi ingredienti di stagione (pomodoro crudo, cipolla cruda, cetrioli, olio d’oliva).. La memoria di questo piatto arriva fino al tempo delle Crociate,  con gli stessi ingredienti, salvo i pomodori , che a quel tempo  non erano ancora arrivati in Europa. E’ comunque un piatto completo che ha permesso  ai braccianti, durante i mesi caldi, di affrontare la dura giornata lavorativa nei campi.””
.


Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca

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