Lucera, come del resto tutta la Puglia, in passato, è stata sempre terra povera di acqua e le esigenze idriche hanno rappresentato un vero problema quotidiano.
Per tanto tempo l’acqua d’uso era quella piovana, raccolta nelle cisterne scavate nei pressi delle proprie abitazioni; si utilizzava, inoltre, l’acqua dei pozzi presenti in diverse piazzette, e per bere quella fornita e acquistata dall’acquaiolo.
Nei primi decenni del 900’ , per risolvere questo problema sociale venne istituito nel 1919 “l’Ente Autonomo per l’Acquedotto Pugliese”, che portò l’acqua potabile in alcune zone della Puglia, tramite un acquedotto alimentato dalle acque del fiume Sele della Campania, che divenne una grande infrastruttura idrica del territorio italiano.
Prima di portare l’acqua nelle case di Lucera, ci vollero decenni per raggiungere tale obiettivo, furono installate “ i fundane “ (le fontane pubbliche). La prima fontana pubblica, entrò in funzione Ammizz’u Càrmene (in piazza del Carmine) nel 1928 . Negli anni successivi, ne furono state installate altre, in varie piazze e piazzette della città : Chiazza Nucèlle (Piazza Nocelli), Ammizze Sangiuuanne (Rione San Giovanni),Ammizze Sammattéje (Rione San Matteo), Ammizze Sanfrangische (Piazza Tribunale), A Porta a Croce (Rione Porta Croce Via Mazzini e Via Indipendenza) A Port Tróje (A Porta Troia); Ammizz’a Chiazze (Piazza della Repubblica); Arréte Ciaccalotte ( Piazza Salandra), Ammizze San Lunarde (Rione San Leonardo), Arréte a Santa Cataríne (Rione Santa Caterina) Sóp’e Múre (Rione Sopra le Mura) Ammizze Sangiacúme (Rione San Giacomo), Arréte Pedóne (Piazzetta Del Vecchio), Arréte Cenguandíne (Rione Cinquantuno) Nd’a Ville (Presso la Villa Comunale), portando l’acqua in ogni angolo della città.
Di produzione artigianale in ghisa, “ i fundane “ avevano una forma cilindrica con un coperchio superiore a forma di cappella di fungo, rimovibile per esigenze manutentive , e da un rubinetto a getto intermittente, dotato di un gancio per sorreggere i secchi, dal quale sgorgava un’acqua fresca come non mai, croccante, trasparente e dissetante che ti rimetteva al mondo.
Le fontane si trovavano al centro di un quadrato pavimentato che ne delimitava l’area di utilizzo.
La fontana pubblica divenne un luogo sociale importante per l’intera comunità lucerina: luogo d’incontro, ove le donne lucerine, si scambiavano chiacchiere e confidenze ma anche luogo ove si consumavano furiose “ ssciarriate” (litigate), per far rispettare la precedenza nell’utilizzo della fontana stessa. Persino luogo di appuntamenti dei fidanzatini.
Dalla fine degli anni sessanta, piano piano, l’utilizzo della fontana pubblica cadde in disuso e queste, una alla volta, furono disinstallate..
Le fontane vennero accatastate nei magazzini comunali e, talvolta, secondo le dicerie popolari “ mittirène i cósse “ (forse per essere utilizzate e arricchire giardini privati).
In Foto: Fontana Piazza del Carmine – Credits Foto: luceramemoriaecultura.it