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13 Febbraio 2025
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Copertina Pillole Dialettali

Pillole Dialettali, Costume: Componenti d’arredo di una volta

Questi mobili hanno avuto un ruolo significativo nell’arredamento delle case lucerine di una volta:
U BRO‘. E’ la volgarizzazione dialettale della parola francese “bureau” e nel dialetto lucerino stava a indicare una cassettiera, cassettone, in generale un mobile da camera, in legno massiccio. Era il mobile dove si tenevano le cose più importanti ed era formato da tre cassetti e una ribalta, con cassettini ovviamente, un piano d’appoggio.
U CHEMO’. Era un mobile con tre cassetti con piano di legno o di marmo, spesso con specchio sovrapposto. Solitamente si collocava in stanza da letto, ed era abbinato a due comodini (vandalètte) che ne richiamavano lo stile.
I VANDALÈTTE. Il termine è un italianismo: davanti al letto. Infatti, erano i due comodini posti ai lati del letto, con un ripiano in genere di marmo. Il loro scopo era di contenere tutto ciò di cui si poteva avere bisogno durante la notte. Il ripiano era utilizzato dalle mamme per fare le caramèllle a ggríte: esse facevano sciogliere in una scodellina posta sul fuoco un pugno di zucchero e una volta fuso lo scolavano “sópe ‘u marme d’u tavele d’a cucíne” oppure “ d’a vandalètte”, prima oleato.
‘A TULÈTTE. Il mobile della stanza da letto con cassetti, specchio e poltroncina.

L’ALZATE. Era un mobile alto con vari cassetti, sulla cui sommità veniva posto il quadro d’u core de Ggesù. Sul piano erano collocate “i cambane de vètre” (campane di vetro), con dentro una statuina di soggetto religioso, i componenti la Sacra Famiglia o un Santo. Davanti trovavano posto le fotografie dei parenti defunti che erano illuminate dalle famose lambe a l’aneme du pregatorejie. Non erano altro che bicchieri ripieni di acqua dove veniva versato dell’olio che, rimanendo a galla, era assorbito da uno stoppino fatto con dell’ovatta che alimentava una fiammella.

U CIUFUNÌRE. Dal francese “Chiffonier “, era un mobile da camera da letto, poi sostituito do Bbrò e da l’Alzate o segretè. Era molto alto, sopra aveva con due andine che quando aprivi trovavi sei cassetti divisi tre a destra è tre sinistra ovviamente piccoli. La parte sottostante era composta da tre tre grossi cassetti (taratúre) dove si mettevano le asciugamani di rito religioso con le iniziali di famiglia col cotone rosso e le lenzuola anch’esse con iniziali di famiglia. Sopra il mobile le così dette campane di vetro con i santi

‘A DURMÓSE
. Il divano senza appoggi laterali, molto comodo e accogliente

‘A TASSCÉ. La libreria con ripiani a giorno, per ospitare i libri, che grazie alla scolarizzazione di massa, in ogni casa erano presenti.

U STEPÓNE. Grosso armadio con una sola anta, usata come credenza per conservare le robe da mangiare.

U SETTEMÌNE. Cassettiera da camera da letto con sette cassetti in cui veniva riposto il corredo della moglie.

U BBUFFÈTTE. Tavolo della da pranzo rettangolare, dotato di un cassetto per le stoviglie, la tovaglia ecc, intorno al quale si riuniva tutta la famiglia per consumare il pranzo, prelevando il cibo da un unico grande piatto di terracotta

Foto di Elisabetta Colelli dal gruppo Facebook – “Sei di Lucera Se”.

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