E’ il salotto di pietra dei lucerini, cuore e fulcro dell’intera città, un luogo fascinoso e magico, una piazza elegante nella sua semplicità, dove, però, si respira aria antica e storia dell’arte a pieni polmoni.
La sovrasta e la condiziona ‘a Chíjsa Granne (il Duomo), gioiello di architettura gotica-angioina, con rimaneggiamenti in stile rinascimentale e poi barocco, costruito nel quattordicesimo secolo per volere di Carlo II d’Angiò, consacrata nel 1302, dichiarata Basilica Minore nel 1834 e riconosciuta come Monumento Nazionale dal 1874.
Ma la piazza mostra altre bellezze e vari segreti che nasconde, anche sotto terra!
Di origine molto antica, il suo assetto venne modificato con la costruzione dello sfarzoso Palazzo Vescovile, al cui interno si trova il ricco Museo Diocesano e del Palazzo Cavalli, il cui prospetto venne realizzato in stile neoclassico.
La sua eleganza è completata dal lastricato ( i chianghètte) e dai lampioni ( i lambjúne) e dal recupero degli altri immobili presenti nella piazza, che oggi offrono la possibilità di fruire di originali locali adibiti ad attività commerciali e di ristorazione.
Essa è sempre stata molto vissuta dai lucerini, luogo d’incontro e di vita sociale.
Una volta il passeggiare, chiacchierare, osservare, oziare, salutare era una consuetudine più sentita, anche seduti davanti ai vari circoli situati nella Piazza, come il Circolo Unione (” ‘A casíne “), u circúle d’i galandúme, fondato nel 1860 dai pagljètte (la nobiltà lucerina) oppure ai bar della piazza (Bar De Chiara, Bar Pozzuto, Bar Saraceno).
A tanti lucerini questa Piazza ha regalato i ricordi più belli della propria gioventù, perché ogni suo angolo è l’immagine di un’esperienza fatta di strussce, di incontri, di amici, di corteggiamenti, di scherzi. Tutto avveniva li, tutto nasceva li e si viveva in quella piazza con spensieratezza, perché forse erano “i migliori anni della nostra vita”.
In foto – Anni 70 – Piazza Duomo