A Lucera è un personaggio fantastico, figura singolare del nostro folklore e dell’immaginario collettivo, una specie di elfo o di gnomo, un folletto il più delle volte molto dispettoso, che si diverte a fare gli scherzi o i dispetti.
L’etimologia del termine scazzamurìlle è la composizione tra le parole, scazzà = scrostare e murìlle = muro perché ha l’abitudine di grattare e scrostare i muri. Piccolo di statura (non più alto di 40/50 cm.), bruttino, peloso, vestito di panno color tabacco, con cappello a punta in testa, scalzo. Non appare mai di giorno, perché non gradisce essere visto dagli umani; senza essere notato, riesce a entrare nelle case dai buchi delle serrature, divertendosi a fare scherzi e dispetti a quelli che ci vivono. Nelle case dove entra si avverte una strana presenza e la sensazione di essere osservati. Rompe i vetri delle finestre, fa rumore con le pentole in cucina; inoltre, fa dispetti anche agli animali, nascondendone il cibo e intrecciando le code dei cavalli.
Spesso si accompagna con una ragazzina ‘A FRUSTERÈLLE, l’equivalente del folletto al femminile. Con quest’ultima ha l’abitudine di sedersi sulla pancia o sul petto di chi dorme, provocandogli un lieve soffocamento, tanto che lo sfortunato, svegliandosi, per un po’ di tempo non riuscirebbe a muoversi.
Per conquistarne il favore o la benevolenza, gli si può donare un paio di scarpe o lasciare sassolini nelle ciabatte; pertanto, egli ripaga le gentilezze del suo benefattore con monete d’oro o indicandogli il luogo dove è nascosto un tesoro.
La leggenda narra che l’unico modo per vederlo sia solo davanti ad uno specchio e che se si riesce a prendergli il cappello, ricattandolo, si diventa ricchi perché pur di riaverlo egli farà di tutto e realizzerà qualsiasi desiderio. Poi, va via per sempre.
Molti giurano di averlo visto e di aver patito gli effetti dei suoi dispetti, ma tante delle cose che gli sono attribuite trovano spiegazioni logiche, come ad esempio, i rumori stridenti che si sentono in molti casi li provocavano i tarli e ancor più i topi delle vecchie case.
L’appellativo scazzamurìlle a Lucera è usato per indicare un individuo mingherlino e di bassa statura.