Jimmy il Fenomeno, al secolo Luigi Origene Soffrano, forse il più noto caratterista del cinema trash italiano, era nato a Lucera, il 22 aprile 1932. Il padre Alfonso era un noto barbiere di Lucera con il salone in Piazza Duomo, mentre la madre Partorina era una casalinga.
Egli abitava in via Roma ed era, soprattutto, noto per i suoi atteggiamenti fuori le righe, che lo facevano oggetto di scherno, garbato ma sempre scherno, con grande disperazione di suo padre.
Nessuno avrebbe immaginato mai che si sarebbe affermato nel cinema. Trasferendosi da Lucera a Roma, esordì nel 1961 col film Ercole alla conquista di Atlantide, partecipando ad altri 150 film, sempre nel ruolo di comparsa.
Seppe diventare uno dei più celebri caratteristi, spaziando dalla commedia sexy all’italiana al genere comico, dando vita a un personaggio dalla mimica facciale straordinaria, fatta di un’espressione svagata del volto, lo sguardo strabico, e una risata folle e sconclusionata. A tutto questo aggiungeva espressioni in dialetto lucerino.
Qualcuno lo ha definito un fuoriclasse inconsapevole della comicità, un cartone animato vivente, una sagoma indimenticabile.
Mio cognato Carmine Impagnatiello, suo grande amico insieme a Euleuterio Pilla, mi ripeteva spesso che Jimmy non fingeva di essere quel personaggio, lo era davvero.
Negli anni ’70 e ’80 diventò famoso anche in televisione, fungendo da spalla di Ezio Greggio nello show tv Drive in.
Nel mondo del cinema era considerato dai produttori un portafortuna, perché se c’era lui nel cast il film sarebbe stato sicuramente un successo.
Una leggenda metropolitana racconta che avrebbe rifiutato una parte da coprotagonista un film di Fellini, mentre il rifiuto era, in realtà, giustificato da un precedente impegno sottoscritto per un altro film.
Negli anni 90′ si trasferì definitivamente da Roma a Milano, trascorrendo gli ultimi anni di vita in una casa di riposo.
L’ultima apparizione di Jimmy il Fenomeno è del 2018, all’età di 86 anni, il giorno del suo funerale, finalmente da protagonista.
In una delle sue ultime interviste disse: “Ho avuto molto dallo spettacolo, ma credo che anche questo Paese mi debba qualcosa”.
Per noi lucerini rimarrà per sempre “Ginìlle Suffrane”, in arte “Jimmy il Fenomeno”.