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III Domenica di Pasqua – Anno C | commento al Vangelo Domenicale di Don Arturo Di Sabato

Don Arturo Di Sabato | Lucera

don-arturo-di-sabato-1Rubrica – “A contatto con il Vangelo – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.

Il seme della Vita | III Domenica di Pasqua – Anno C 
05 Maggio 2019 – “Dal vangelo secondo Giovanni (21,1-19)”

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

“MI AMI PIU’ DI COSTORO….. MI AMI?…. MI VUOI BENE?” (Gv 21,15-17)

Carissimi,
in questa terza domenica di Pasqua Gesù si manifesta sul mare di Tiberiade proprio dove era avvenuta la chiamata dei primi discepoli. Erano riuniti solo sette degli Undici, che usciti dal Cenacolo, affrontano la paura. Il solito Pietro prende l’iniziativa, :“Io vado a pescare” e gli altri lo seguono anche se quella notte non presero nulla nonostante la grande fatica.
All’alba uno sconosciuto si presenta sulla riva e consiglia loro di gettare la rete dalla parte destra della barca da poter rendere fruttuosa la pesca. Pietro e gli altri seguono il consiglio e non riescono a tirare su la rete per la grande quantità di pesci. Grazie all’abbondanza, al prodigio riconoscono Gesù attraverso la voce di Giovanni: «E’ il Signore». Pietro corre cingendosi le vesti, poi trascina la barca, perché Gesù aveva chiesto di mangiare quel pesce che avevano appena pescato; dovevano condividere insieme l’abbondanza.
Gesù dopo mangiato inizia un dialogo, di fede e di amore con Pietro, chiamandolo col suo nome d’origine: Simone di Giovanni.
Prima domanda:«Mi ami più di costoro?». Pietro, forse imbarazzato non risponde direttamente, ma in modo semplice: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene»
Seconda domanda: «Mi ami?». Senza fare più il confronto con gli altri, Gesù gli chiede se lo ama, ma la risposta di Pietro è sempre uguale.
Terza domanda: Gesù incalza diversamente, con la stessa risposta che Pietro gli aveva dato nelle prime domande: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro resta addolorato, non capisce perché Gesù gli ha fatto questa triplice domanda, forse per ricordargli il suo rinnegamento? Assolutamente no. Se facciamo attenzione al testo, Gesù alla risposta di Pietro gli ha chiesto di pascere agnelli e pecore, cioè gli ha rinnovato quella fiducia quando lo ha scelto come Pescatore di Uomini dicendogli ancora una volta: “Seguimi”, anche se deve glorificare Dio con il suo martirio.
Questa pagina ci insegna che il nostro rapporto con Dio si basa sull’Amore. Quando siamo perduti in alto mare e crediamo che la nostra pesca è infruttuosa per le nostre infedeltà, errori come è successo a Pietro, Dio accorre sempre in nostro aiuto facendoci gettare la rete dall’altra parte e raccogliamo e siamo più forti di prima. Certo come a Pietro anche a noi ci chiede: “Mi ami, mi vuoi bene”? Il nostro amore per Lui deve essere fedele; dunque, gli chiediamo perdono se a volte ci dimentichiamo, che come vero Padre ci abbraccia e ci affida una missione che è quella di seguirlo per mantenere viva la chiamata ricevuta nel giorno del nostro Battesimo.

Buona domenica
Vostro don Arturo

 

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