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Domenica di Pasqua – Anno C | commento al Vangelo Domenicale di Don Arturo Di Sabato

Don Arturo Di Sabato | Lucera
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don-arturo-di-sabato-1Rubrica – “A contatto con il Vangelo – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.

Il seme della Vita | Domenica di Pasqua – Anno C 
09 Giugno 2019 – “Dal Vangelo secondo Giovanni (14, 15-16.23-26)”

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
perché rimanga con voi per sempre” (Gv 14,16)

Carissimi,
siamo giunti alla solennità di Pentecoste, che conclude il tempo di Pasqua. Nella liturgia odierna facciamo memoria del dono dello Spirito Santo, che ha dato origine e vita alla Chiesa e ne rinsalda il cammino.
Nel discorso rivolto ai suoi discepoli, Gesù ripete tre verbi essenziali e nello stesso tempo profetici: “rimanere, insegnare e ricordare”.
1. Rimanere. Lo Spirito rimane in noi con la sua forza, non se ne va, per farci diventare chiesa viva e solida.
2. Insegnare. Lo Spirito è Maestro, perché con la forza dei suoi santi doni, ci aiuta a non allontanarci dalla via di Cristo, vivendo il Suo Vangelo, per giungere a quella Verità che ci rende liberi.
3. Ricordare. Lo Spirito Paraclito, riaccendere la memoria in ciascuno di noi, di tutto quello che Gesù ha fatto nella sua vita pubblica: insegnamenti guarigioni, segni e prodigi.
Dopo questo discorso, gli apostoli ricevono lo Spirito, che si abbatte come vento impetuoso (At 2,1-11) la loro vita ormai cambia, non è più timorosa perché è rivestita dei Sette Santi doni. Escono dalle mura del Cenacolo e in tutte le lingue lodano quello Spirito che è rimasto, insegna e ricorda grazie all’aiuto di Maria che nel Cenacolo attendeva, la discesa dello Spirito, in costante preghiera.
La vita degli apostoli, dei discepoli e di quanti erano nel cenacolo, quel giorno è cambiata e deve cambiare in ognuno di noi grazie allo Spirito che abbiamo ricevuto nel giorno del Battesimo quando siamo stati chiamati ed eletti suoi figli, anzi sua Chiesa!
Vieni Spirito Santo, effondi su di noi la grazia della tua verità!

Buona Pentecoste.
Vostro don Arturo

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