“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.
DIALETTANDO 360
A Lucera non si dice “ Per quanta attenzione si può mettere , qualche fregatura la becchi lo stesso – “ ma si dice: “ JAME MÚRE MÚRE PE ‘NGE MBONNE E CI’ÀBBUSCKAME I CAVEDÁRE D’ACQUA NGÚLLE “ – (Traduzione: Camminiamo muro muro per non bagnarci e ci vengono addosso pentole d’acqua )
A Lucera non si dice “ Togliti dai piedi, che non ti sopporto “ ma si dice: “ CAMÍNE, VA CACHE, VA FÍTE O’ LARGHE“ – (Traduzione: Cammina, vai a defecare, vai a puzzare lontano )
A Lucera non si dice “ Con il matrimonio ha sistemato tutto “ ma si dice: “ CI’À MÌSSE U NÓRE ‘MBACCE “ – (Traduzione: Ci ha messo l’onore in faccia)
A Lucera non si dice “ È una persona che non ha voglia di fare nulla “ ma si dice: “ VACE A MMAGNÀ O FÚRNE CALICCHJE “ – (Traduzione: a a mangiare al forno di Calicchio)
A Lucera non si dice “ È una persona che non si lava mai “ ma si dice: “ TÉNE DUJE DÍTE DE RACCHE “ – (Traduzione: Ha addosso due dita di sporco)
A Lucera non si dice “ Guarda che sto dicendo la verità! “ ma si dice: “ SANDA VOCE DE DDÍJE! “ – (Traduzione: Santa voce di Dio!)
A Lucera non si dice “ Per come sono incazzato, faccio uno sproposito “ ma si dice: “ MÒ ME MÈTTE NU PANNÈTTE ANNANZ’A L’ÚCCHJE “ – (Traduzione: Adesso mi metto un velo davanti agli occhi)
A Lucera non si dice “ Ho fatto un pranzo leggero “ ma si dice: “ M’AGGHJE MAGNATE L’OSTIA CHJÉNE!“ – (Traduzione: Ho mangiato l’ostia piena)
A Lucera non si dice “ È qualcosa che non accadrà mai “ ma si dice: “ QUANNE FIGGHJE ‘A MÚLE“ – (Traduzione: Quando partorirà la mula – Nb: La mula è sterile)
A Lucera non si dice “ Nel suo lavoro dimostra uno zelo straordinario “ ma si dice: “ FACE A MMÉNA A MMÉNE“ – (Traduzione: Lavora senza sosta)
In foto – Anni 90 vico Spadafora
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