Sveglia, farina, caldo, profumo di pane, il duro lavoro d’u furnare, un lavoro che non conosceva sosta.
Si iniziava alle 3-4 del mattino e si andava avanti fino al pomeriggio; sei giorni su sette, un mestiere che richiedeva tanti sacrifici durante cominciare dalle lunghe ore lavorative notturne, mentre si dormiva di giorno. Un mondo al contrario dove difficilmente s’incontravano i familiari. Un lavoro duro anche oggi ma ieri lo era ancora di più, nella Lucera di una volta, quando, oltre a panificare il proprio pane, si cuoceva il pane preparato in famiglia.
Le pannèlle (pezzature) di 4 o 5 chilogrammi, preparate in casa, messe nde cestarèlle (ceste di vimini), venivano prima segnate per essere riconoscibili e poi, a un’ora prestabilita, portate al forno direttamente o ritirate dal fornaio, il quale n furnave i panèlle (infornava la pasta) per la cottura, secondo un turno prestabilito. Quando il pane era cotto, il fornaio, sfornandolo, chiamava ad alta voce il nome della persona cui appartenevano i sckanate da portate a casa. Per questa prestazione al fornaio era corrisposto un compenso congruo alla pesatura e al numero dei pezzi.
Al forno non veniva portato solo il pane, ma anche i tegami di patate e di timballo, i dolci natalizi e pasquali da cuocere.
I forni a Lucera era tanti : Ninètte a Mercandèlle a Via Roma; Finizio arrète u carcere (via Settembrini); Carlucce a Porta croce; Monticelli a Porta Croce; Montepeloso a Santa Lucia; u fúrne d’Adolfe, a Borgo San Matteo; u fúrne de Checchia, oltre la circumvallazione in prossimità di Piazza San Giacomo; u furne de Marittìlle Di Benedetto; u fúrne i Frusterìlle in Via del Cimitero; u fúrne de Ricci, arrète zuneche; u fúrne u tugnusìlle, in via Roma ; u fúrne Cusumìlle, sóp’a Turrètte; u fúrne de Nenucce Sciarrílle, in Via Amendola.
In tempi più recenti, i fúrne dei Montepeloso, u fúrne Serafina ed altri che, vivendo fuori, non riesco a ricordare.
Oggi i furnare hanno riconvertito la loro attività e il lavoro nei panifici si è molto allargato, i prodotti in vendita sono aumentati, e un panificio non vende soltanto del pane con i suoi affini, ma anche articoli da pizzeria, rosticceria e pasticceria. Comunque, nei forni lucerini ci sono sempre delle splendide sckanate che continuano a sprigionare invitanti, morbidi, fragranti e seducenti profumi della nostra tradizione.