Rubrica – “A contatto con il Vangelo“ – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.
Il seme della Vita | XXV domenica Tempo ordinario – Anno C
22 Settembre 2019 – Dal Vangelo secondo Luca (16,1-13)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?” Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse:”Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi? ” Rispose: Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servo può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
Non potete servire a Dio e la ricchezza».
“Non potete servire a Dio e la ricchezza”. (Lc 16,13)
Carissimi,
Gesù continua a farci riflettere che non possiamo vivere di cose materiali, la nostra vita non si basa sui beni.
Nella pagina odierna, l’amministratore è accusato di aver sperperato tutti i beni e viene licenziato; non sa cosa fare, e allora in modo disonesto dimezza i debiti dei servi del Padrone.
Gesù ci invita a riflettere sul verbo “servire”, metterci a disposizione gli uni degli altri, rinunciare a quanto teniamo di più a cuore nella nostra vita, senza servirlo contemporaneamente con la ricchezza. Il Signore si è fatto povero, quindi, Dov’è lui, non c’è la ricchezza e viceversa.
Gesù ci chiede, di farci una verifica: il mio cuore dove è orientato verso di Lui o verso i beni del mondo? Vogliamo servire unicamente Lui o anche la ricchezza?
Purtroppo nel mondo, vi è la tentazione di servire entrambi, o di fare la ricchezza di un dio, e di mettere da parte Dio.
Buona domenica
Vostro don Arturo