Rubrica – “A contatto con il Vangelo“ – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.
Il seme della Vita | Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo – Anno C
24 novembre 2019 – Dal Vangelo secondo Luca (23, 35-43)
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato gli altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’ eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui, c’era anche una scritta:«Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei dannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni;, egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
“Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 25,42)
Carissimi,
celebriamo la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, che può essere riconducibile già dal 1899, quando papa Leone XIII stabilì l’11 maggio la consacrazione universale degli uomini al Cuor di Gesù. Questa, domenica è l’ultima dell’anno liturgico (C), poiché domenica prossima, prima di avvento inizia il nuovo anno (A).
Questa solennità, forse ci aspettavamo una pagina evangelica trionfale invece di quella della passione che abbiamo già ascoltato la domenica delle Palme.
Gesù già oltraggiato, schernito, frustato nel cortile dei romani è appeso su quella croce dove vi era la scritta:”Costui è il re dei Giudei”, subisce l’umiliazione dei soldati e di tutto il popolo. Tutti si aspettano che quel grande profeta che ha aperto gli occhi al cieco, ha risuscitato un morto e guarito tanta gente, doveva scendere dalla croce, in modo da essere creduto: «Ha salvato gli altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’ eletto». Anche uno dei malfattori, appesi alla croce si unisce al coro degli insulti, le parole sono le stesse. Ma tra le urla, e gli insulti emerge la voce dell’altro malfattore, il quale riconosce la gravità delle sue azioni e invita l’altro malfattore alla conversione. Ormai è allo stremo e chiede a Gesù solo una cosa di ricordarsi di Lui quando entrerà nel suo regno. Gesù, gli promette direttamente il paradiso.
Gesù è morente, privo di forza, ma ancora una volta dimostra di avere un amore infinito per chi crede in Lui, per chi lo segue per chi capisce che il perdono è l’unica via di uscita. Con i sentimenti del ladrone pentito, invochiamo l’amore del Signore e diciamo:”Venga il tuo regno” Signore: venga il tuo regno di Giustizia, di Amore e di Pace”.
Buona domenica
Vostro don Arturo