Rubrica – “A contatto con il Vangelo“ – a cura di Don Arturo Di Sabato Vicario Parrocchiale, Santa Maria della Spiga – Lucera e Assistente Spirituale Sezione U.A.L. (Unione Amici di Lourdes).
Commenti e riflessioni sul Vangelo Domenicale.
Il seme della Vita | Festa della Presentazione del Signore – Anno A
02 febbraio 2020 – Dal Vangelo secondo Luca (2, 22-40)
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
“ perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza” (Lc 2,30)
Carissimi,
celebriamo la Festa della Presentazione del Signore al tempio o festa dell’«l’Incontro»: incontro del Signore con il popolo dei credenti come viene chiamata in oriente.
Luca ci descrive che Maria e Giuseppe portano il Bambino per circonciderlo e per presentarlo al Signore offrendo una povera offerta di due tortore e di giovani colombi. Li ad aspettarli con ansia, c’erano, Anna e soprattutto Simeone che pronuncia una delle preghiere più belle, anzi una profezia su Maria.
Simeone spiega che Gesù è venuto nel mondo per la caduta e la risurrezione di molti popoli di Israele; è segno di contraddizione nel senso che riporta i nostri pensieri, le nostre vie alle sue e quella spada che trafiggerà Maria. Questa ultima profezia non dobbiamo intenderla nel senso doloroso, come l’Addolorata, ma è il segno che Maria aderirà totalmente alla volontà e al disegno di Dio.
Simeone, ringrazia Dio perchè non ha visto la morte senza prima aver veduto il Redentore, ha visto la salvezza, e il suo cuore è stato rinnovato dall’oscurità alla luce.
Nella celebrazione vespertina di questa festa, nelle nostre chiese vengono benedette le candele e dopo averle accese si fa come una processione.
Si invoca la Luce di Cristo che vince la notte e che dimori sempre nei nostri cuori!
Buona domenica
Vostro don Arturo