I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.
” ASSEMÈGGHJE A ‘NA QUARANDANE P’U PURTUUALLE NGÚLE”
Traduzione: (Rassomigli a una bambola di pezza che ha per sedere un’arancia.).
Significato: “Donnona trascurata”.
Curiosità: “Una delle più curiose e stravaganti tradizioni di Lucera, e di alcune zone del Sud, è il rito quaresimale della quarandane. Alla mezzanotte dell’ultimo giorno di carnevale, dopo che si è dato alle fiamme il fantoccio di Carnevale, si è solito legare ai fili che collegano due balconi, una sorta di bambola raffigurante una vecchia, detta quarandane. Sotto la gonna della quarandane è sistemata un’arancia sulla quale sono appuntate sette penne di volatile, sei nere e una bianca. Le nere, che rappresentano le sei domeniche di penitenza che precedono la Pasqua, vengono tolte ogni domenica di quaresima. La bianca rappresenta la Pasqua, la resurrezione. La sera della domenica di Pasqua la quarandane viene bruciata. Secondo la tradizione, la quarandane è identificata con la vedova del defunto Carnevale ma rappresenta anche il simbolo della quaresima. Il rito viene fatto risalire al mondo greco e ai baccanali romani; nel corso dei secoli, esso è sopravvissuto innervandosi nei riti carnevaleschi e in quelli religiosi della quaresima ”
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Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca