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21 Novembre 2024
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Sfogliando – Detti e Contraddetti…così per dire: “’I FÈMMENE USTENATE ‘U MUNUCÌPEJE ÀNNE SFASCIATE”

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I proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.

“’I FÈMMENE USTENATE ‘U MUNUCÌPEJE ÀNNE SFASCIATE…”

copertina_sfogliandoTraduzione: (Donne decise hanno devastato il Comune).

Significato: “Quando si è tenacemente decisi, ostinati, a volte si cade in eccessi”.

Curiosità:La frase fa parte di un canto popolare anonimo che ricorda un episodio della vita cittadina di Lucera realmente avvenuto. Il 23 aprile 1917, in sostanza cento anni fa, un gruppo di donne del quartiere Sopra alle mura, armate di bastoni e forconi (”NA MORRE DE MURARE CHI FORCHE ARMATE“), invase palazzo Mozzagrugno, sede del governo cittadino, per protestare contro l’introduzione, in periodo bellico, della tessera che riduceva a poche centinaia di grammi la razione giornaliera di pane e di farina. Il sindaco dell’epoca Curato Francesco Paolo (“DON CICCE CURATE “) fu costretto a rifugiarsi in un armadio e venne salvato dall’ira delle popolane da Di Palma Vincenzo (“ SCIPPE SCIAPPE “), venditore di carne equina che aveva la macelleria Sopra alle mura (“ SóP’E MURE “). Egli era  famoso perché teneva le mani grandi come due pale, il naso e la bocca enormi e la testa gigantesca (“TENEVE ‘I MMANE LONGHE CÚME DOJE PALE E ‘U NASE E VOCCHE CHE NFENEVENE MAJE E ‘A CAPE CHE PESAVE ‘NU QUINTALE“). Dopo l’assalto e la devastazione del municipio, l’Amministrazione comunale fu costretta a dimettersi; quando la rivolta fu sedata si contarono a centinaia le donne arrestate e processate.Le citazioni in vernacolo sono tratte dalla poesia “ SCIPPE SCIAPPE ”di Raffaele Montanaro (padre di Lino Montanaro).”.


Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca

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