7.9 C
Lucera
22 Novembre 2024
Lucera.it – Giornale Online sulla città di Lucera
Copertina Dialettando

Dialettando – “A Lucera si dice 16”, tutti i venti che spirano a Lucera

realizzazione siti web Lucera

Lino Montanaro“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.

I venti che spirano a Lucera sono:
‘A VOREJE vento freddo che spira dal Nord e che etimologicamente prende il nome dall’arabo “boor”
U REGNANÉSE vento piacevole che spira da Nord Est e che etimologicamente prende il nome da Rignano Garganico da dove proviene
‘A MAJIELLÈSE vento freddo che spira da Nord Ovest e che etimologicamente prende il nome dalla Maiella da dove proviene
U TURIANILLE vento fresco che spira dalle verdi valli in cui dolcemente digradano i monti del Preappennino Dauno Meridionale e che etimologicamente prende il nome da Troia da dove proviene
A VUTÍNE vento portatore di acqua che spira da Sud Est di etimo incerto
LEVÁNDE un vento umido generalmente debole che spira da Est e che etimologicamente prende il nome da levante inteso come Est
FAVÚGNE un vento caldo e soffocante che spira da Ovest e che etimologicamente prende il nome dal tedesco “foehn”
FRECAPEZZINDE un vento freddo intenso che spira da nord che etimologicamente prende il nome dal fatto che era letale per i poveracci

 

REGOLE DI PRONUNCIA

Il dialetto lucerino, come del resto ogni dialetto, ha le sue ben precise e non sempre semplici regole di pronuncia. Tutto questo, però, genera inevitabilmente l’esigenza di rispettare queste regole non solo nel parlare, ma anche e soprattutto nello scrivere in dialetto lucerino. Considerato che il fine di questa rubrica è proprio quello di tener vivo e diffondere il nostro dialetto, offrendo così a tutti, lucerini e non, la possibilità di avvicinarvisi e comprenderlo quanto più possibile, si ritiene di fare cosa giusta nel riepilogare brevemente alcune regole semplici ma essenziali di pronuncia, e quindi di scrittura dialettale, suggerite dall’amico Massimiliano Monaco.

1) La vocale “e” senza accento è sempre muta e pertanto non si pronuncia (spandecà), tranne quando funge da congiunzione o particella pronominale (e, che); negli altri casi, ossia quando la si deve pronunciare, essa è infatti sempre accentata (sciulutèzze, ‘a strètte de Ciacianèlle).

2) L’accento grave sulle vocali “à, è, ì, ò, ù” va letto con un suono aperto (àreve, èreve, jìneme, sòrete, basciù), mentre l’accento acuto “á, é, í, ó, ú” è utilizzato per contraddistinguere le moltissime vocali che nella nostra lingua dialettale hanno un suono molto chiuso (‘a cucchiáre, ‘a néve, u rebbullíte, u vóve, síme júte), e che tuttavia non vanno confuse con una e muta (u delóre, u veléne, ‘u sapéve, Lucére).

3) Il trigramma “sck” richiede la pronuncia alla napoletana (‘a sckafaróje, ‘a sckanáte).

4) Per quanto riguarda le consonanti di natura affine “c-g, d-t, p-b, s-z” è stata adottata la grafia più vicina alla pronuncia popolare (Andonije, Cungètte, zumbà) quella, per intenderci, punibile con la matita blu nei compiti in classe.

5) Per rafforzare il suono iniziale di alcuni termini, si rende necessario raddoppiare la consonante iniziale (pe bbèlle vedè, a bbune-a bbune, nn’è cósa túje) o, nel caso di vocale iniziale, accentarla (àcede, ùcchije).

6) Infine, la caduta di una consonante o di una vocale viene sempre indicata da un apostrofo (Antonietta: ‘Ndunètte; l’orologio a pendolo: ‘a ‘llorge; nel vicolo: ‘nda strètte).

[LINO MONTANARO BIOGRAFIA E PUBBLICAZIONI PRECEDENTI]

 

 

Potrebbero Interessarti

Dialettando 83 – Modi di dire Lucerini

Lino Montanaro

Dialettando 230 – Modi di dire Lucerini

Lino Montanaro

Coronavirus: A Lucera tre famiglie in quarantena domiciliare, misura precauzionale disposta dal Sindaco

redazione

Pillole Dialettali, Storie: Sammechèle (San Michele), una chiesa perduta

Lino Montanaro

Dialettando 349 – Modi di dire Lucerini

Lino Montanaro

Nuovo Direttivo alla Podistica Lucera

redazione