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21 Novembre 2024
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Sfogliando – Detti e Contraddetti…così per dire: “LUCÈRINE ‘MBOCACIUCCE”

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Modi di dire lucerini: LUCÈRINE ‘MBOCACIUCCEI proverbi e i modi di dire lucerini sono tanti. Di solito la loro origine è lontana e frutto di culture passate. Molto spesso hanno alle loro spalle un riferimento ben preciso, ovvero una storia e un significato, che non molti conoscono, dato che si tratta di detti appartenenti alla tradizione, alcuni scomparsi e altri poco in uso. Allora, non è mai troppo tardi per riproporli e questa rubrica offre un’opportunità piacevole, e speriamo interessante, per saperne di più.

” LUCÈRINE ‘MBOCACIUCCE “

Traduzione: I lucerini riescono a sobillare, aizzare anche gli asini.

Significato: I lucerini hanno un carattere che facilmente si accende di passioni.

Curiosità: Il detto prende origine da due storielle che hanno come protagonista entrambe un asino. La prima racconta di un asino con poca voglia di lavorare. I lucerini vollero dargli una possibilità di riscatto facendogli mangiare un’erba miracolosa che cresceva solo sul campanile del Duomo. Pertanto, riuscirono a portarlo sul campanile; ma l’animale con testardaggine rifiutò di mangiare quell’erba. Allora quelli che lo avevano portato su gli diedero fuoco e lo scaraventarono giù in piazza. L’altra storiella riguarda sempre un asino di proprietà di un forestiero che era giunto a Lucera per sbrigare alcuni suoi affari. L’asinello cavalcato dal padrone, giunto in piazza Duomo proprio davanti alla cattedrale, si fermò e, nonostante, i comandi e le bastonate di quest’ultimo non si mosse più, non andava né avanti né dietro, sembrava incollato al suolo. Attorno ai due in poco tempo si formò un capannello di curiosi che assistevano alla scena, diverti. Dal gruppo si fece avanti un giovane signore che disse al proprietario di sapere cosa fare per “sbloccare” l’asino. Il proprietario, tra l’infastidito per la situazione e il sorpreso per quanto aveva udito, rispose che poteva provarci. Il giovane si avvicinò all’animale e, mentre lo lisciava, disse alcune parole nell’orecchio dell’asino, parole non udite né dal proprietario né dagli altri presenti. Fu a quel punto che l’asino si mosse come se si fosse svegliato e riprese a camminare. In poco tempo, sia a Lucera sia nel circondario, si sparse la voce di quanto era successo e d’allora ai lucerini fu affibbiata la nomea che riuscivano a far muovere e a sobillare anche gli asini più testardi.

Rubrica di Lino Montanaro & Lino Zicca

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