STORIA E TRADIZIONI di Lino Montanaro
Per le feste di Ognissanti e dei Morti a Lucera si prepara un dolce gustoso “I cicce cutte“, termine traducibile in “grano cotto“, ma che non rende in italiano, a ricordare l’aspetto del grano che assomiglia ai ceci dopo essere stato bollito. Questo dolce secondo alcuni affonderebbe le sue origini nella cultura saracena, secondo altri nell’antica Grecia.
Esso è preparato con ingredienti molto poveri, legati molto alla loro stagionalitá : grano tenero, melograno, noci secche, cioccolato fondente, vino cotto. La simbologia degli ingredienti dei “cicce cutte” è la seguente: il grano per la rinascita, il melograno per l’abbondanza, la noce rappresenta la vita, il vincotto l’amicizia, la cioccolata rappresenterebbe infine la fertilità.
E’ una pietanza molto dolce, che sembra piaccia solo ai Lucerini doc.
E, come spesso accade per le cose che riportiamo a galla dalla memoria, questo dolce mi fa tornare in mente che, da bambino, non mi piaceva affatto, l’ho cominciato ad apprezzare lontano da Lucera…
La preparazione è semplice: far bollire il grano per circa 1 ora dopo averlo tenuto a bagno in acqua tiepida il giorno precedente, lasciarlo raffreddare, quindi aggiungere chicchi di melograno, pezzetti di noci e pezzetti di cioccolato fondente. Prima di servire, infine, si aggiunge il vincotto.
Nella famiglia di mia suocera Carmelina, novant’anni, proprio il 1° novembre, si usava “sckitte grane casarole” perché, a volte, cotto si rischiava che diventasse troppo molliccio, quasi una pappetta.
I CICCE CUTTE si conservano in frigorifero per massimo una settimana e, sempre mia suocera, consiglia di aggiungere il vincotto solo nel momento in cui si mangiano altrimenti indurisce i chicchi di grano.
RICETTA di Lucia Ianigro
INGREDIENTI
500g di grano ( bianchetto)
1 barretta di cioccolata fondente
Mosto cotto qb
Noci
Melo grani 2
PROCEDIMENTO
In una ciotola di acqua fredda adaggiamo il nostro grano e lasciamo riposare per un giorno e una notte.
Successivamente laviamo il nostro grano sotto acqua corrente e lo facciamo cuocere in una pentola a fiamma bassa per circa 20 minuti.
Dopo di chè lo rilaviamo sotto acqua corrente e lo adagiamo in una ciotola, condendo il tutto con la cioccolata a pezzetti grandi e piccoli, le noci sempre a pezzi grandi e piccoli, i chicchi di melograno, nonchè il mosto cotto per quanto basta e per quanto ci piace.
La tradizone vuole che i “cicce cutte” vengano accompagnati alle caldarroste.
Buona festa a tutti da Lucia Ianigro e Lino Montanaro