9.5 C
Lucera
18 Dicembre 2024
Lucera.it – Giornale Online sulla città di Lucera
Copertina Dialettando

Dialettando – “A Lucera si dice 4”, divertenti modi di dire lucerini

Lino Montanaro“Dialettando” , la rubrica di Lino Montanaro propone tutti i giovedì proverbi e modi di dire lucerini, tramandati di generazione in generazione, per non dimenticare le origini della nostra amata Lucera.

A Lucera per indicare una persona testarda, puntigliosa, cocciuta, ostinata, si dice
– “ CÁPE DE MÁGGHJE

A Lucera per indicare il gonfiore rossastro che, a causa di una infezione o di un morso di un insetto, si forma sulla pelle, si dice
– “ ‘A VÓCHE

A Lucera quando si vuole indicare una persona professionalmente mediocre oppure una persona di bassa condizione sociale, si dice
– “ SCAVEZACÁNE

A Lucera per indicare la sensazione che produce in bocca una frutta non matura, si dice
– “ LEPPÚSE

A Lucera per indicare un peto fragorosissimo, si dice
– “ A STRÁZZA PERCÁLLE
Nb: Il percalle è una tela sottile di cotone, il cui strappo è molto rumoroso

REGOLE DI PRONUNCIA

Il dialetto lucerino, come del resto ogni dialetto, ha le sue ben precise e non sempre semplici regole di pronuncia. Tutto questo, però, genera inevitabilmente l’esigenza di rispettare queste regole non solo nel parlare, ma anche e soprattutto nello scrivere in dialetto lucerino. Considerato che il fine di questa rubrica è proprio quello di tener vivo e diffondere il nostro dialetto, offrendo così a tutti, lucerini e non, la possibilità di avvicinarvisi e comprenderlo quanto più possibile, si ritiene di fare cosa giusta nel riepilogare brevemente alcune regole semplici ma essenziali di pronuncia, e quindi di scrittura dialettale, suggerite dall’amico Massimiliano Monaco.

1) La vocale “e” senza accento è sempre muta e pertanto non si pronuncia (spandecà), tranne quando funge da congiunzione o particella pronominale (e, che); negli altri casi, ossia quando la si deve pronunciare, essa è infatti sempre accentata (sciulutèzze, ‘a strètte de Ciacianèlle).

2) L’accento grave sulle vocali “à, è, ì, ò, ù” va letto con un suono aperto (àreve, èreve, jìneme, sòrete, basciù), mentre l’accento acuto “á, é, í, ó, ú” è utilizzato per contraddistinguere le moltissime vocali che nella nostra lingua dialettale hanno un suono molto chiuso (‘a cucchiáre, ‘a néve, u rebbullíte, u vóve, síme júte), e che tuttavia non vanno confuse con una e muta (u delóre, u veléne, ‘u sapéve, Lucére).

3) Il trigramma “sck” richiede la pronuncia alla napoletana (‘a sckafaróje, ‘a sckanáte).

4) Per quanto riguarda le consonanti di natura affine “c-g, d-t, p-b, s-z” è stata adottata la grafia più vicina alla pronuncia popolare (Andonije, Cungètte, zumbà) quella, per intenderci, punibile con la matita blu nei compiti in classe.

5) Per rafforzare il suono iniziale di alcuni termini, si rende necessario raddoppiare la consonante iniziale (pe bbèlle vedè, a bbune-a bbune, nn’è cósa túje) o, nel caso di vocale iniziale, accentarla (àcede, ùcchije).

6) Infine, la caduta di una consonante o di una vocale viene sempre indicata da un apostrofo (Antonietta: ‘Ndunètte; l’orologio a pendolo: ‘a ‘llorge; nel vicolo: ‘nda strètte).

[LINO MONTANARO BIOGRAFIA E PUBBLICAZIONI PRECEDENTI]

 

 

realizzazione siti web Lucera

Potrebbero Interessarti

Dialettando 283 – Modi di dire Lucerini

Lino Montanaro

L’hair stylist lucerina Alessandra Colasanto a Battiti Live e al Festival del Cinema di Venezia

redazione

Pillole Dialettali, per giovani e non, di detti, storie e luoghi di Lucera. SÓP’I MÚRE

Lino Montanaro

Angolo della poesia dialettale lucerina: ” ‘A STRÈTTE CIACIANÈLLE” di Lella Chiarella

redazione

Psicologia: Il Gabbiano Jonathan

Arianna Pedone

Parte la programmazione 2022 dell’Operastudio Puglia: in scena “Don Giovanni” c/o il teatro dell’Opera di Lucera

redazione