Oggi ci è giunta in redazione una bella storia da parte del Prof. Leonardo Altieri. Una vera “chicca” del passato che pochi conosceranno e che riguarda l’Anfiteatro di Lucera.
Quando gli archeologi dissotterrarono i resti dell’anfiteatro romano di Lucera, decisero di rimettere in piedi i due portali di entrata. Ma… Trovarono le due arcate dei portali, le quattro colonne. Ma solo tre capitelli.
E allora come risolsero il problema?
Indagarono e scoprirono che nei pressi di Troia (non la Ilio di Omero, ma la cittadina in provincia di Foggia), nel paesino di Castelluccio Valmaggiore c’era un noto gruppo di scalpellini. Questi avevano già compiuto lavori di rilievo. Per es. colui che era chiamato il “Mastro”, Leonardo Altieri (mio nonno) aveva già lavorato ai restauri della bellissima cattedrale di Troia.
Fu scelto come scalpellino per l’anfiteatro di Lucera il figlio di Leonardo, il trentenne Rocco Altieri (mio padre), che ebbe il compito di scolpire il capitello mancante.
Per distinguerlo (anche agli sguardi dei non esperti) dai capitelli originari, gli archeologi vollero che Rocco scolpisse il quarto capitello con linee più sfumate, così immediatamente è riconoscibile come diverso dagli altri.
La foto che vedete in copertina di questo articolo è stata scattata da mio padre con la scritta di sua mano.
Lo scrivente:
Leonardo Altieri
Professore di Sociologia all’Università di Bologna (ora in pensione)
[mio padre nel 1946 emigrò al Nord e si stabilì a Castel Bolognese (RA) dove era stato militare a lungo durante la guerra e dove si era fatto amici]
leonardo.altieri@unibo.it