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21 Novembre 2024
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A Lucera la mostra di Daniela Tzvetkova, ispirata ai semi delle carte francesi

realizzazione siti web Lucera

come quando fuori piove

Si è tenuta domenica 11 ottobre, alle ore 19.00, presso la vineria e cucineria “Bacco e Perbacco” di Lucera, l’inaugurazione della mostra di Daniela TzvetkovaCome quando fuori piove“, ispirata ai semi delle carte francesi.

La personale di Daniela Tzvetkova rappresenta un viaggio nel sentire dell’artista, una sbirciata nel suo modo di vedere il mondo ma senza costrizioni, una descrizione di come alcuni atteggiamenti possano isolarci, di come riusciamo a distrarci dal mondo, dalla vita, dalle cose belle concentrandoci invece sulle regole imposte, il pensare comune che molto spesso non rispondono ai nostri bisogni di felicità. Un universo riportato su carta utilizzando un’antichissima arte giapponese.

Una serie di lavori ispirati ai semi delle carte francesi realizzata tramite la millenaria tecnica del Kiri-e, da sempre fortemente connessa al mondo emotivo dell’artista che la realizza: nell’antichità era chiamata kirigami e veniva utilizzata per esprimere sentimenti di gratitudine e dediche alle divinità. Le immagini nascono attraverso l’intaglio meticoloso di un sottile foglio di carta che viene poi sovrapposto, come un ricamo, ad uno sfondo colorato che ne esalta i dettagli attraverso il contrasto.

Nei lavori presentati da Daniela Tzvetkova – dodici più un tredicesimo che l’artista invita il pubblico a completare – ogni sfondo, in una diversa declinazione di blu, rappresenta un seme e quindi un aspetto della vita. Ogni seme è connesso agli altri in un ritornare ciclico.

I Cuori evocano istintivamente l’Amore e infatti in questa serie l’artista mostra delle situazioni di affetto, di riconoscimento delle proprie radici, di attaccamento e bene per qualcuno o qualcosa.

I Quadri, invece, rappresentano la Ragione, quei momenti in cui non guardiamo con il cuore, non sentiamo la nostra vita, ma ci facciamo guidare dalla morale comune, dal dovere, dalle convenzioni, pur sapendo che non sono quelle le cose che ci fanno stare bene quindi dimenticando il cuore e lasciando prevalere il “buonsenso”.

Ai Fiori Daniela collega le Lacrime che però non hanno necessariamente un’accezione negativa, anzi, dalle lacrime nascono nuove forme di vita, cambiamenti, trasformazioni.

Infine le Picche rappresentano la totale mancanza di amore: il male rivolto agli altri che, in qualche maniera, torna su chi lo causa, oppure non amarsi al punto di cercare di scomparire rimanendo solo l’ombra di se stessi o l’incapacità di riempirsi d’amore, nonostante questo esista e ci circondi, la distrazione nei confronti del positivo, del bello, della gentilezza, l’incapacità di cogliere tutti questi aspetti della vita semplicemente perché, guardiamo altrove.

Sono tutte sensazioni, esperienze, situazioni in qualche modo collegate tra loro, perché cicliche, non permanenti o caratterizzanti l’intera esistenza, ma protagoniste temporanee di un periodo dopo il quale lasciano il posto ad un altro ciclo, e poi ad un altro ancora…

Un’artista, Daniela Tzvetkova, sensibile e delicata, come la carta che ama lavorare e con la quale ha sempre sperimentato, dagli inizi quando studiava come scenografa e graphic designer nel suo paese d’origine, la Bulgaria, fino ad oggi in Italia, dove ha incontrato altri artisti con la sua stessa passione per questo prezioso materiale, ritrovandosi “a casa” e partecipando anche a diverse edizioni di “TRACARTE”. Con la carta Daniela realizza anche libri pop up, uno lo ha creato con il Museo di Foggia su testo della Dott.ssa Gloria Fazia.

Con un occhio sempre rivolto all’arte orientale, al culto della perfezione e al segreto della lentezza, Daniela nella carta ha sicuramente trovato la sua dimensione, il suo canale, il suo linguaggio preferenziale. In un continuo scambio, in una costante scoperta, l’artista mette in atto un’incessante connessione con questo materiale toccandolo, stropicciandolo, piegandolo, dunque vivendolo.

La mostra resterà aperta tutti i giorni fino a domenica 15 novembre.

Un ringraziamento a Giuseppe Petrilli, per averne curato l’organizzazione, e a Berenice di Matto, per averne curato i testi.

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