In occasione dell’apertura del “Cacc’e Mmitte Festival”, Palazzo d’Auria Secondo ospiterà questa sera alle ore 21.00 il cantautore-scrittore Dente con il suo primo libro “Favole per bambini molto stanchi”, edito da Bompiani con le illustrazioni di Franco Matticchio.
“Un universo di pianeti curiosi e impertinenti, che rifiutano la logica, giocano con la morale, rovesciano le leggi della fisica e della sintassi”. E ancora aggiunge Dente: “…i personaggi che li abitano si innamorano e si odiano, si parlano e non si capiscono, sono fragili e un po’ spietati, ma soprattutto ridono molto, rimanendo serissimi”.
Il suo libro è un lungo rosario di 200 brevissime favole tonde tonde, in cui spesso la chiave di lettura è data dal titolo stesso. Perché questa brevità? Perché oggi si parla troppo dicendo troppo poco, colpa dei social secondo alcuni, anche se poi Dente stesso finisce per dire che le favole sono “twittabili e instagrammabili”.
Il programma della serata è il seguente:
– ore 20.00: ingresso e aperitivo di benvenuto
– ore 21.00: presentazione del libro Dente. Dialogherà con l’autore Adelmo Monachese, autore di “lercio.it” e di “Un anno lercio” edito da Rizzoli.
L’evento è organizzato in collaborazione con le librerie di Lucera Il sasso nello stagno e Kublai.
Durante il “Cacc’e Mmitte Festival 2015″ (il cui programma ufficiale con tutte le date sarà presentato questa sera) sul palco allestito nel cortile di Palazzo D’ Auria Secondo, si avvicenderanno musica, teatro ed enogastronomia, il tutto accompagnato dalla degustazione del Cacc’e Mmitte e di prodotti tipici locali.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
[infobox color=”yellow”]Cacc’e Mmitte di Lucera, un pò di storia
Il nome dialettale viene erroneamente attribuito alla facile bevibilità del vino spillato e subito bevuto, per riempire nuovamente il bicchiere. In realtà esso deriva dall’antica procedura di vinificazione: i proprietari di palmenti, tipiche masserie del Sud Italia provviste di vasche per la pigiatura dell’uva, davano in affitto le attrezzature per la lavorazione. Le operazioni dovevano terminare entro la giornata di fitto per lasciare libere le attrezzature all’utilizzatore successivo. Pertanto un affittuario toglieva il mosto appena prodotto dalle vasche del palmento (“Cacce”) per portarlo nelle proprie cantine, e un nuovo affittuario versava nelle vasche (“Mmitte”) la propria uva da pigiare. Il Cacc’e Mmitte di Lucera è un vino DOC (denominazione attribuita nel 1975) la cui produzione è consentita nella zona tra le pendici dell’Appennino Dauno, nei territori dei comuni di Lucera, Biccari e Troia (fonte wikipedia). [/infobox]