Leggere le memorie di Antonio Salandra, direttamente dalla sua prosa sobria e vigorosa o da quella della sua controfigura, lo storico lucerino Giambattista Gifuni, è un’esperienza storica, politica, umana e letteraria di grande edificazione. Quegli scritti racchiudono tutta la lineare complessità di una delle più eminenti personalità del Mezzogiorno, che nelle aule universitarie come in quelle parlamentari, al Governo come negli alti uffici ai quali per lunghi anni fu chiamato, pur nelle contraddizioni degli uomini di potere, più saldamente ha legato il suo nome ai destini della nazione.
Fu persona imbevuta degli ideali del liberalismo conservatore e nazionalista, ma anche liberale dell’antica e classica scuola italiana del Cavour, che, con acume di giurista, ruppe ogni indugio e condusse l’Italia in guerra, divenendo il protagonista indiscusso dell’epilogo del processo risorgimentale, per tornare, subito dopo, “con onorata modestia” nei suoi ranghi parlamentari, dai quali si illuse di poter piegare il nascente movimento fascista, integrandolo nello Stato liberale. “Modesto borghese e agricoltore”, come egli stesso amava definirsi, ma anche leader meridionale alternativo al settentrionale Giovanni Giolitti, in un braccio di ferro tutto interno al pensiero politico liberale.
Numerose le domande che impegnano l’intelligenza e la coscienza degli storici, molti dei quali, dinanzi alla lunga carriera dello statista pugliese, anche per via di stereotipi o etichette, sempre molto persuasivi, preferiscono tenersene a debita distanza.
Massimiliano Monaco dialogherà con Francesco Antonio Aquilano, Alessandro De Troia e Carlo Luciano
MASSIMILIANO MONACO è autore di articoli, saggi, lavori multimediali, guide e monografie di storia locale, alcune di queste tradotte anche in lingua straniera. Socio della Società di Storia Patria per la Puglia, del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia e di altre Associazioni di ricerca e di promozione culturale, i suoi interessi spaziano dai temi storico-artistici alle problematiche linguistiche ed economiche, dalle ricerche su figure e aspetti della nostra storia alle attività di tutela e di valorizzazione dei beni culturali. La sua passione per la ricerca storica non gli impedisce di attendere all’esercizio di compiti e funzioni di responsabilità in importanti Istituzioni culturali della nostra regione, quali l’Università di Foggia, il Club per l’UNESCO di Lucera e l’Istituto per la storia del Risorgimento. Nella sua città ha fatto parte della Commissione Tiponomastica e del Comitato civico della Biblioteca Bonghi. Le sue riflessioni su Salandra nascono da una raccolta di ricerche condotte nell’ambito di queste ultime tre Associazioni.
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